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Le relazioni autentiche si costruiscono solo in piccoli gruppi

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Le relazioni autentiche si costruiscono solo in piccoli gruppi

E perché è fondamentale capirlo se ti occupi di community

Sep 2, 2023
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Le relazioni autentiche si costruiscono solo in piccoli gruppi

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Ehilà,
buon settembre! Le vacanze sono finite quasi per tutti, ed è ora di ripartire con questa newsletter dopo un paio di settimane di pausa. Un piccolo saluto ai nuovi iscritti

Hai perso le ultime tre news? Te le elenco qui sotto:

  • Come evitare di scrivere come un robot

  • Sai perché le persone non partecipano in community?

  • Accettare di non essere capaci

Oggi parliamo di piccoli gruppi e della loro fondamentale importanza.

Pronti? Vamos

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Come si costruiscono relazioni autentiche e durature tra le persone? E perché è fondamentale saperlo se ti occupi di community?

L'altro giorno ascoltavo il podcast di una super esperta Tatiana Figueiredo che diceva una cosa molto semplice ma effettivamente molto snobbata da chi si occupa di community.

Se ci riflettiamo bene, le relazioni più strette che abbiamo creato durante la vita: un amico, un collega, un compagno con cui fare sport, sono nate in un gruppo piccoli, non in uno grande.

Questa è una grande verità. Prova a rifletterci. Pensa ad un tuo caro amico, oppure una persona che hai conosciuto di recente e siete entrati subito in sintonia.. dove l'hai incontrata? Cosa ha facilitato questa relazione? Era una folla grande di centinaia di persone o un piccolo gruppo?

Quella persona incontrata a cena da amici (max 10 persone) quel compagno di Beach Volley (era un po' che non citavo il beach :-) conosciuto a lezione (6 persone), il genitore di un amico di tuo figlio incontrato alla festa di compleanno (15 genitori).
Questa è una dinamica sociale importante da conoscere per chi si occupa di community.

Il gruppo grande è molto dispersivo, è difficile legare con le persone e conoscerle bene. Il grande inibisce e non ci dà punti di riferimento.

Le relazioni autentiche invece si costruiscono in piccoli gruppi

Il piccolo aumenta la "densità", fa sfregare le persone tra loro più intensamente (come dice il mio amico Douglas Atkin), hai presente quando strofini due sassi insieme forte forte per far venir fuori il fuoco? Solo lo strofinamento fa nascere conoscenze e relazioni autentiche. Nel piccolo le persone possono presentarsi, vedersi in faccia, trovare dei temi comuni, riuscire a parlare con calma e per tutto il tempo di cui necessitano.

Alle relazioni autentiche servono tempo e un po' di intimità.

Anche Lais de Oliveira sostiene che i gruppi piccoli sono molto meglio per creare intimità.

C'è una forte correlazione tra spazio e cura. C'è sempre un rapporto ottimale tra il numero di persone che vuoi mettere insieme e l'obiettivo che vuoi raggiungere. Per esempio, se vuoi creare delle forti relazioni tra le persone è più funzionale una cena rispetto ad un festival. E nel farlo sicuramente non ospiterai un party di 15 persone dentro uno stadio di football. Ma cercherai un posto intimo e confortevole.

Eppure noi siamo sempre attratti dal creare "gruppi grandi" perché fanno più figo.
La community con decine di migliaia di persone! L'evento con centinaia di partecipanti. L'engagement stellare.

Bellissimi per il nostro ego e per la visibilità ma con un impatto molto minore sulla creazione delle relazioni 1:1.

Punta al piccolo gruppo, la community vera parte tutta da lì.

Hai mai sperimentato la tecnica del piccolo gruppo? Ha funzionato? Scrivilo nei commenti

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📚 Link interessanti della settimana

  • Uno dei più interessanti articoli sulla serenedipità che io abbia mai letto, Lais de Oliveir ha una interessante. teoria tutta sua sulla collisioni applicata alla community.

  • Altra super newsletter di David Spinks sempre sul ingegnerizzare la serenedipità, un argomento che sto studiando tantissimo ultimamente

  • Secondo Richard Millington siamo in una nuova era, quella della community everywhere


🙋‍♂️ Qualcosa su di me

Sto applicando su me stesso un mantra di cui sono sempre più convinto Fai qualcosa di piccolo, tutti i giorni. Fare qualcosa di grande spaventa, troppo impegnativo, troppo pesante.
Fare qualcosa di piccolo è più facile, anche a livello mentale, ma sul lungo periodo porta ad incredibili risultati. Ecco cosa sto sperimentando su di me:

  • alzarmi mezz’ora prima (sempre alla stessa ora)

  • fare 20 minuti di esercizio tutti i giorni (addominali, piegamenti, ecc..)

  • a colazione ho sostiuito i biscotti con yoghurt + frutta secca + frutta fresca

  • scrivo almeno mezz’ora al giorno (che mi sta portando a pubblicare su linkedin e altri social più volte a settimana)

  • leggo almeno 15 minuti prima di addormentarti

Tutte cose piccolissime, fattibilissime, a cui non posso direi di no.

Nel breve sono insignificanti, ma se le sommo e le guardo in prospettiva dopo un anno mi rendo conto che hanno avuto un impatto incredibile su di me.

Come dice James Clear, se non riesci ad andare in palestra fai mezz'ora di addominali. Se non riesci neanche a quello fai 3 serie di piegamenti.

Il trucco è abbassare le aspettative e puoi applicarlo a tutto, basta non rompere la catena della ripetizione.

Hai mai fatto qualcosa del genere anche tu? C’è qualche abitudine che ha funzionato?

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Giuseppe A. D'Angelo
Writes Pizza DIXIT
Sep 2Liked by Alessio Fattorini

20 minuti di esercizio tutte le mattine non sono roba da poco, complimenti!

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1 reply by Alessio Fattorini
Elena Fabris
Sep 2

Anche io applico questa strategia "ogni giorno qualcosa di piccolo" e lo faccio per ogni ambito della mia vita in cui desidero apportare un cambiamento o alzare l'obiettivo. In particolare ho definito una strategia in 4 mosse:

MOSSA 1: descrivi il risultato che vuoi ottenere.

MOSSA 2: spezza la meta in azioni minime fattibili

MOSSA 3: affronta un giorno per volta come fosse l'unico

MOSSA 4: smetti di contartela e provaci

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2 replies by Alessio Fattorini and others
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