Sai perché le persone non partecipano in community?
Se pensi di sapere la risposta, è quella sbagliata.
Ehilà!
Sono le 22:30 di venerdì sera, non è facile ritagliarsi il tempo per scrivere questa newsletter. Essere costanti è fottutamente difficile, l’ho scritto tempo fa e ogni volta ne sperimento le difficoltà. Come diceva Steven Pressfield “creare è una continua battaglia con sè stessi, una vera e propria guerra contro la resistenza”.
Però è stato più forte di me, volevo raccontarti questa piccola scoperta che ho appena fatto, sull’annosa domanda del perchè le persone non partecipino.
Pronti? Vamos
Se chiedessi ai community manager perché le persone lurkano senza partecipare riceverei sicuramente queste risposte:
perché sono timidi
perché hanno paura di dire cose sbagliate
perché hanno bisogno di essere coinvolti
Il problema è che non è vero. E partendo da questo assunto chi lavora con le community spende un sacco di tempo a spammare i membri con messaggi per cercare di stimolare le persone a fare un passo in avanti, superare la timidezza e partecipare.
La risposta vera è ben diversa.
Quando vengono interpellati le persone rispondono sempre la stessa cosa.
Sai qual'è?? Rullo di tamburi...
Non partecipo in community perché..
Sento di non aver nulla da dire.
Capito? Non è che mi vergogno... ma non ho proprio nulla da dire!
Quindi in generale quello che ti stanno comunicando è:
non credo di poter dare alcun contributo alla community
non credo di avere le conoscenze tali per..
non sono abbastanza ferrato sul argomento, gli altri sono più bravi di me
Ha senso continuare a sollecitare una persona che la pensa così?
Semplicemente non funziona! E se anche funzionasse, solo il 5% risponderebbe ai tuoi messaggi.
I tuoi sforzi per convertire queste persone che stanno iniziando imparando ("learners") in veri e propri partecipanti attivi ti costerà molto di più di quello che puoi ottenere.
Come dice Richard Millington
"Imparare" non è un problema che devi risolvere, è un opportunità che devi cogliere
Perché il tuo obiettivo non è trasformare i "learners" in "participants", ma di trasformare i learners nella migliore versione di sé stessi. Cioè chi sta imparando deve riuscire ad imparare sempre di più e farlo nella maniera più facile e veloce possibile. Aiutalo a farlo.
Non remare controcorrente, sfrutta la corrente a tuo vantaggio
Ecco 5 consigli che possono aiutare:
Crea un post di recap nel tuo canale/gruppo telegram. Una volta o due a settimana fai una piccola sintesi di quello che è successo nella community. Nessuno riesce a seguire tutto, avere una lista curata delle discussioni più interessanti ti assicuro che aiuta.
Invia una newsletter di "best practices". Crea un appuntamento settimanale o mensile dove i membri posso condividere le loro esperienze. Una piccola collezione di cose da fare soprattutto da NON fare.
Evidenza gli i problemi ed errori comuni. Stila una guida 101 dove evidenzi gli errori comuni riportarti dai membri della community e il modo migliore per risolverli. Fai in modo che sia semplice da trovare e modificala nel tempo.
Fai in modo che i post che attraggono più visite siano appuntati. Non è detto che i post più commentati siano anche quelli più "utili". Spesso ci sono contenuti estremamente visualizzati che ricevono pochissimi commenti. Trova il modo di evidenziarli!
Crea dei MOC. Sono Map of Content, cioè post verticali "Es. tutto sul TemaGenerico " che raccolgono tutte le discussioni su un unico argomento. In pratica sono piccole liste di link a topic o guide esistenti. I MOC garantiscono visibilità a discussioni minori che si perderebbero nel rumore. Io li faccio spesso nella mia community e sono molto apprezzati.
Pensiamo sempre che la quantità delle informazioni sia la cosa più importante in una community. Non è vero, la qualità lo è. Avere poche discussioni, guide o articoli ma ben organizzati e facilmente navigabili attira maggiormente le persone che tante informazioni sparpagliate quà e là.
In verità, il numero di persone che consumano un informazione è mooolto più importante del numero delle persone che la creano. Ad esempio, mille persone che pubblicano un contenuto che nessuno legge non aiutano nessuno e sono molto meno interessanti di un contenuto creato da UNA persona e letto da altre MILLE.
Pensaci, e agisci di conseguenza.
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Cose interessanti di questa settimana
Una delle pochissime conferenze sulla community in Europa si è tenuta a Praga qualche mese fa, speaker di altissimo livello tra i quali il mio amico Alfredo Morresi. Sono uscite le registrazioni e presumo siano una bella miniera d'oro. Non le ho ancora viste tutte ma se ne individui qualcuna interessante lascia un commento.
Secondo Richard Millington creare sotto-gruppi in una community è una perdita di tempo. La domanda è molto semplice quante volta hai partecipato in un gruppo al interno di una piattaforma aziendale? Quasi mai.
Se si vuole far funzionare i piccoli gruppi all'interno delle community bisogna lavorare in maniera diversa (bella discussione nata nei commenti!)Ottima analisi di Noele sullo stato dei community manager nel mondo
C'è uno spostamento da Twitter a Linkedin, e uno spostamento nelle community private
La sbornia post-covid per le nuove community è passata, ora si pone molta l'attenzione sul impatto.
Tanti layoffs hanno reso il mercato molto competitivo
E' anche vero che molti cmgr andando via non sono tornati in azienda ma sono diventati consulenti o hanno iniziato un proprio business partendo da competenze che hanno maturato. Ne vedremo delle belle
Di articoli in italiano sulla community ce ne sono veramente pochi quindi quando ne trovo vale la pena pubblicizzarli. SelfCommunity ne ha scritto uno sul aumentare il coinvolgimento con alcuni consigli di buon senso.
Tutti noi aspettiamo che le cose diventino semplici. Ve lo dico chiaro, non diventeranno mai semplici. Quello che succede è che imparerete a gestire meglio le difficoltà.