Credo che il prendere buone decisioni sia enormemente sopravvalutato. Non possiamo prevedere tutti i risvolti, che il nesso causa-effetto, scatena in ogni nostra azione e decisione. Però possiamo essere bravi a fluìre, galleggiare ,restare leggeri, in attesa di poter surfare le onde buone. Bisogna imparare ad essere pronti a reagire a quel pugno in faccia. La capacità di rispondere, di adattarsi, di cambiare, è quellio che ci garantisce di essere sereni, senza lasciarsi schiacciare dal peso di decidere.
Nulla é irreparabile, se sappiamo lasciarlo andare e ricominciare.
Ecco imparare a restare leggeri e surfare le onde. Questo è quello che bisogna imparare a fare. Anche quando l'onda ci fa paura e pensiamo ci possa inghiottire
Decidere significa, adattare il proprio equilibrio e riuscire a surfare onde tutte diverse.
Non puoi scendere .. devi imparare a stare in piedi e provare a goderti lo spettacolo.
Wow, le tue parole hanno colpito forte. Ho letto tutto d'un fiato. Su tutte le cose che potrei commentare mi soffermo su una frase che picchia più di altre. "Ogni cosa accade quando deve accadere".
Trallaltro nella foto arrivata per mail (su Substack evidentemente mi dà una versione tagliata su smartphone) ho visto il libro "l'arte della gioia". L'ho letto come un segno visto che l'ho appena terminato.
Sono praticamente a metà. Bellissimo libro, più vado avanti e più non riesco a staccarmi. È un libro strano per come è scritto, ma allo stesso tempo intrigante. I personaggi sono bellissimi e anche la parabola della protagonista che cresce e ti stupisce.
Mi è stato consigliato da una persona a cui tengo molto, per cui leggerlo è anche un modo per sentirla vicina.
Libro stupendo. Da una parte non vedo l’ora di finirlo dall’altra no. Perché se lo finisco si interrompe un filo invisibile che tutti i libri creano tra chi lo legge. E non saprei cosa leggere dopo. Qualche consiglio?
Eh niente Laura che ti devo dire? Ne è valsa la pena scrivere questa newsletter solo per ricevere questo tuo commento. Sei sempre brava a cogliere il punto. E si vede che sei super esperta in queste cose. La tua è una bellissima prospettiva. Un abbraccio!
Articolo interessante specie per uno che, come me, di decisioni "radicali" ne ha prese. Alla fine sono arrivato all'accettazione del fatto che non ci sono decisioni sbagliate, perché comunque non si può sapere come sarebbe andata se si fosse fatta una scelta diversa. Peraltro, non sono nemmeno tanto sicuro che una scelta diversa sia realmente possibile. E se scegliessimo qualcosa perché lo statuto della nostra volontà ci portasse lì e non da altre parti? E se questo statuto fosse dato al nostro corpo alla nascita, vi fossero un numero limitato di statuti e le differenze individuali fossero solo diversi adattamenti di uno stesso statuto a diversi ambienti? In questo caso, uno stesso statuto di volontà vivrebbe più vite portando più persone a scelte analoghe ...
> Alla fine sono arrivato all'accettazione del fatto che non ci sono decisioni sbagliate, perché comunque non si può sapere come sarebbe andata se si fosse fatta una scelta diversa
Vero. Io dico che in parte si può sapere, ma solo sul lungo periodo.
Credo la capacità decisionale si veda dai suoi effetti nel lungo termine.
Ognuno può solo concentrarsi su giocare le carte che gli sono state date. E per quanto le circostanze possano essere avverse, alla lunga è responsabile di come se la passa.
C’ho scritto una newsletter a riguardo. Ulnella vita prendiamo semafori rossi/arancioni o verdi. A noi piace aver tutti semafori verdi ma poi arrivano quelli rossi e sono dolori. Il fatto è che un semaforo rosso si può trasformare in uno verde se visto da abbastanza lontano. Oppure prendere determinate decisioni dolorese apre la strada ad un infinitalá di semafori verdi.
Credo che il prendere buone decisioni sia enormemente sopravvalutato. Non possiamo prevedere tutti i risvolti, che il nesso causa-effetto, scatena in ogni nostra azione e decisione. Però possiamo essere bravi a fluìre, galleggiare ,restare leggeri, in attesa di poter surfare le onde buone. Bisogna imparare ad essere pronti a reagire a quel pugno in faccia. La capacità di rispondere, di adattarsi, di cambiare, è quellio che ci garantisce di essere sereni, senza lasciarsi schiacciare dal peso di decidere.
Nulla é irreparabile, se sappiamo lasciarlo andare e ricominciare.
Ecco imparare a restare leggeri e surfare le onde. Questo è quello che bisogna imparare a fare. Anche quando l'onda ci fa paura e pensiamo ci possa inghiottire
Decidere significa, adattare il proprio equilibrio e riuscire a surfare onde tutte diverse.
Non puoi scendere .. devi imparare a stare in piedi e provare a goderti lo spettacolo.
Wow, le tue parole hanno colpito forte. Ho letto tutto d'un fiato. Su tutte le cose che potrei commentare mi soffermo su una frase che picchia più di altre. "Ogni cosa accade quando deve accadere".
Trallaltro nella foto arrivata per mail (su Substack evidentemente mi dà una versione tagliata su smartphone) ho visto il libro "l'arte della gioia". L'ho letto come un segno visto che l'ho appena terminato.
Grazie per le tue parole, davvero
Sono praticamente a metà. Bellissimo libro, più vado avanti e più non riesco a staccarmi. È un libro strano per come è scritto, ma allo stesso tempo intrigante. I personaggi sono bellissimi e anche la parabola della protagonista che cresce e ti stupisce.
Mi è stato consigliato da una persona a cui tengo molto, per cui leggerlo è anche un modo per sentirla vicina.
Anch'io, sarà un caso, sto leggendo quel libro di Goliarda Sapienza (o meglio, ascoltando su Audible).
Ho anche scoperto che lo scrisse nella città dove sono cresciuto, Gaeta.
Libro stupendo. Da una parte non vedo l’ora di finirlo dall’altra no. Perché se lo finisco si interrompe un filo invisibile che tutti i libri creano tra chi lo legge. E non saprei cosa leggere dopo. Qualche consiglio?
Eh niente Laura che ti devo dire? Ne è valsa la pena scrivere questa newsletter solo per ricevere questo tuo commento. Sei sempre brava a cogliere il punto. E si vede che sei super esperta in queste cose. La tua è una bellissima prospettiva. Un abbraccio!
Articolo interessante specie per uno che, come me, di decisioni "radicali" ne ha prese. Alla fine sono arrivato all'accettazione del fatto che non ci sono decisioni sbagliate, perché comunque non si può sapere come sarebbe andata se si fosse fatta una scelta diversa. Peraltro, non sono nemmeno tanto sicuro che una scelta diversa sia realmente possibile. E se scegliessimo qualcosa perché lo statuto della nostra volontà ci portasse lì e non da altre parti? E se questo statuto fosse dato al nostro corpo alla nascita, vi fossero un numero limitato di statuti e le differenze individuali fossero solo diversi adattamenti di uno stesso statuto a diversi ambienti? In questo caso, uno stesso statuto di volontà vivrebbe più vite portando più persone a scelte analoghe ...
> Alla fine sono arrivato all'accettazione del fatto che non ci sono decisioni sbagliate, perché comunque non si può sapere come sarebbe andata se si fosse fatta una scelta diversa
Vero. Io dico che in parte si può sapere, ma solo sul lungo periodo.
Wow. Ho il batticuore. Leggendo ciò che hai scritto ho potuto collegare dei puntini. Grazie per farmi vedere🙏🏼
Mica faccio miracoli eh! :-) grazie del commento. Bellissimo.
Credo la capacità decisionale si veda dai suoi effetti nel lungo termine.
Ognuno può solo concentrarsi su giocare le carte che gli sono state date. E per quanto le circostanze possano essere avverse, alla lunga è responsabile di come se la passa.
P.s.
Qual è si scrive senza apostrofo
C’ho scritto una newsletter a riguardo. Ulnella vita prendiamo semafori rossi/arancioni o verdi. A noi piace aver tutti semafori verdi ma poi arrivano quelli rossi e sono dolori. Il fatto è che un semaforo rosso si può trasformare in uno verde se visto da abbastanza lontano. Oppure prendere determinate decisioni dolorese apre la strada ad un infinitalá di semafori verdi.