Questa newsletter mi risuona particolarmente. Nella community che gestisco da tempo sentiamo voci di corridoio dei membri storici che non interagiscono più perché per loro il livello della conversazione si è abbassato visto che sono entrati numerosissimi principianti negli ultimi anni. È legittimo che un membro più esperto non si identifichi più nel naturale cambiamento di quella che è a tutti gli effetti un'entità organica. Ma la cosa che per me e gli altri mod è estremamente frustrante è che quelli che si lamentano dovrebbero essere i primi, dall'alto della loro esperienza, a guidare i nuovi membri. Invece notiamo un atteggiamento snob di un circolo di eletti, mentre da parte nostra lo spirito con cui guidiamo la community non è mutato nel tempo, sempre improntato sui valori di condivisione e supporto reciproco. Come modo, sentirsi addossati questa sorta di responsabilità senza un aiuto concreto da parte di quelli che ci criticano e che un tempo costituivano la nervatura della community ci fa molto dispiacere ma anche un po' arrabbiare.
PS: leggere questa newsletter il giorno dopo che le Azzurre ci hanno regalato un meraviglioso oro a Parigi ha tutto un altro sapore. ❤️
È un problema comune e di non semplice soluzione. Mi ci sono trovato davanti un paio di volte. L'unico modo che ho trovato è "responsabilizzare" cioè dai a questi "esperti" un ruolo, coinvolgili nell'organizzazione. Magari dando qualche contentino al.loro ego e al.loro "status". Ma facendo in modo che anche a loro convenga avere nuovi e siano contenti di vederli.
Anche questo più facile a dirsi che a farsi purtroppo, soprattutto quando le lamentele non sono pubbliche ma vengono dall'esterno. Chiaramente noi prendiamo sempre il lato costruttivo della critica per metterci in discussione, però l'impressione è sempre quella di una lamentela fatta per il capriccio di non avere più quello che si aveva prima. Chiaro che possano anche decidere di andarsene da una community che non sentono più che li rappresenti, ma è difficile per noi non vedere la cosa come una sconfitta, nonostante tutti i tentativi di intermediazione tra le diverse istanze instaurati.
Io quando mi trovo davanti ai piedi di un montagnone come quello del disegno mi sento sempre come più in basso del minimo, poi (sorpresa!) passo ad essere una quasi esperta, e forse proprio perché l'insicurezza mi spinge a "equipaggiarmi" al meglio. Magari ingigantisco il problema, ma non ci posso far niente, son fatta così... Quindi, certo, bisogna rispettarsi, anche perché una community sottintende prima di tutto un luogo d'incontro, e ci incontra alla pari 😎
Grandissimo Julio Velasco ❤️
Beh adesso poi è nel suo momento di gloria. Ma questa news l'ho scritta venerdì :-)
Questa newsletter mi risuona particolarmente. Nella community che gestisco da tempo sentiamo voci di corridoio dei membri storici che non interagiscono più perché per loro il livello della conversazione si è abbassato visto che sono entrati numerosissimi principianti negli ultimi anni. È legittimo che un membro più esperto non si identifichi più nel naturale cambiamento di quella che è a tutti gli effetti un'entità organica. Ma la cosa che per me e gli altri mod è estremamente frustrante è che quelli che si lamentano dovrebbero essere i primi, dall'alto della loro esperienza, a guidare i nuovi membri. Invece notiamo un atteggiamento snob di un circolo di eletti, mentre da parte nostra lo spirito con cui guidiamo la community non è mutato nel tempo, sempre improntato sui valori di condivisione e supporto reciproco. Come modo, sentirsi addossati questa sorta di responsabilità senza un aiuto concreto da parte di quelli che ci criticano e che un tempo costituivano la nervatura della community ci fa molto dispiacere ma anche un po' arrabbiare.
PS: leggere questa newsletter il giorno dopo che le Azzurre ci hanno regalato un meraviglioso oro a Parigi ha tutto un altro sapore. ❤️
È un problema comune e di non semplice soluzione. Mi ci sono trovato davanti un paio di volte. L'unico modo che ho trovato è "responsabilizzare" cioè dai a questi "esperti" un ruolo, coinvolgili nell'organizzazione. Magari dando qualche contentino al.loro ego e al.loro "status". Ma facendo in modo che anche a loro convenga avere nuovi e siano contenti di vederli.
Anche questo più facile a dirsi che a farsi purtroppo, soprattutto quando le lamentele non sono pubbliche ma vengono dall'esterno. Chiaramente noi prendiamo sempre il lato costruttivo della critica per metterci in discussione, però l'impressione è sempre quella di una lamentela fatta per il capriccio di non avere più quello che si aveva prima. Chiaro che possano anche decidere di andarsene da una community che non sentono più che li rappresenti, ma è difficile per noi non vedere la cosa come una sconfitta, nonostante tutti i tentativi di intermediazione tra le diverse istanze instaurati.
Io quando mi trovo davanti ai piedi di un montagnone come quello del disegno mi sento sempre come più in basso del minimo, poi (sorpresa!) passo ad essere una quasi esperta, e forse proprio perché l'insicurezza mi spinge a "equipaggiarmi" al meglio. Magari ingigantisco il problema, ma non ci posso far niente, son fatta così... Quindi, certo, bisogna rispettarsi, anche perché una community sottintende prima di tutto un luogo d'incontro, e ci incontra alla pari 😎
Basta fare un passo alla volta e si fa tutto :-)
Grazie della menzione Alessio 🙂
Grazie a te Giacomo leggo sempre con piacere