Ciao Alessio ti leggo all’alba ma non credo che l’orario condizionerà quello che ti dirò è che, forse, ti deluderà. Non credo che il problema sia non saper dire di no. Credo che il problema sia la paura di non appartenere a nessuno, di non far parte di un gruppo, di una comunità, di essere un outsider e sentirsi soli. In questo senso c’è una grande differenza tra deludere i tuoi fan, come fece Bob Dylan ( che deluse anche quando mandò Patti Smith a ritirare il Nobel mentre Patti Smith non deluse quando cantò male al Nobel ma ci parve meravigliosamente umana) e deludere una persona singola. Deludere i fan fa parte del processo di costruzione di un’identità autentica. Deludere una persona specifica fa parte della storia di quella relazione e può essere infliggere un dolore che richiede riparazione. E non senso di colpa ma, casomai, rimorso. Ecco, adesso che ti ho deluso e che ho fatto uno dei miei soliti spiegoni deludenti vado a meditare sulle mie delusioni 😊🙏
il senso di colpa scatta sempre quando guardi in faccia la vita che hai vissuto sottraendola agli altri, evitando di metterla al servizio degli altri. la guardi, la accarezzi, sembra velluto sotto le mani. e anche se pensi che te la sei meritata, consideri di aver pagato un prezzo molto alto. e di non aver fatto sconti neanche agli altri. onestamente non credo ci sia una lezione più difficile da imparare e mettere in pratica. ma spero di ricordare con altrettanta vividezza il vigore che si prova a mettersi in cima alla lista.
Come ti capisco...anch'io ho passato una vita a rincorrere le aspettative degli altri e non ne ero neanche troppo consapevole. Adesso sto cercando la mia autenticità e sto imparando che il cambiamento è l'unica costante della vita. Se non sono, o non sono più, quello che gli altri si aspettano...sono pronta ad affrontarne le conseguenze.
Penso che il nocciolo della questione non sia deludere gli altri ma rispettare se stessi. Mi spiego: questo è un periodo in cui la risorsa più preziosa che ho è il tempo. Se ho il vago sentore che questo tempo per me così prezioso tu lo sprecherai, allora parte il 'no' in automatico. E non ho paura di deludere, conta più il fatto di essere riuscita a rispettare me stessa e i miei bisogni, dedicando quel tempo a chi mi fa stare bene. Grazie per questa bellissima riflessione!
Ciao Silvia, si il nocciolo è proprio quello. Il problema è che spesso non ne abbiamo il coraggio. Chiamalo senso del dovere, chiamalo zona di comfort o dover apparire sempre "bravi" .. sostenere il no, soprattutto con determinare persone è difficile. La maggior parte delle volte non lo facciamo e alla fine ci si ritorce contro.
Stavo pensando di sostituire il pezzo finale di linke a rolling stone con questo.. che forse ci sta meglio. Che dite?
I’m not the one you want, babe
I’m not the one you need
You say you’re lookin’ for someone
Never weak but always strong
To protect you an’ defend you
Whether you are right or wrong
Someone to open each and every door
But it ain’t me, babe
No, no, no, it ain’t me, babe
It ain’t me you’re lookin’ for, babe
Ciao Alessio ti leggo all’alba ma non credo che l’orario condizionerà quello che ti dirò è che, forse, ti deluderà. Non credo che il problema sia non saper dire di no. Credo che il problema sia la paura di non appartenere a nessuno, di non far parte di un gruppo, di una comunità, di essere un outsider e sentirsi soli. In questo senso c’è una grande differenza tra deludere i tuoi fan, come fece Bob Dylan ( che deluse anche quando mandò Patti Smith a ritirare il Nobel mentre Patti Smith non deluse quando cantò male al Nobel ma ci parve meravigliosamente umana) e deludere una persona singola. Deludere i fan fa parte del processo di costruzione di un’identità autentica. Deludere una persona specifica fa parte della storia di quella relazione e può essere infliggere un dolore che richiede riparazione. E non senso di colpa ma, casomai, rimorso. Ecco, adesso che ti ho deluso e che ho fatto uno dei miei soliti spiegoni deludenti vado a meditare sulle mie delusioni 😊🙏
Non mi hai deluso perché hai scritto un bellissimo commento 🔥 grazie
Oggi è la prima volta che t leggo e...subito un bel pugno nello stomaco
Grazie
Spero che il pugno non sia stato troppo forte :-) ma sia stato positivo..
il senso di colpa scatta sempre quando guardi in faccia la vita che hai vissuto sottraendola agli altri, evitando di metterla al servizio degli altri. la guardi, la accarezzi, sembra velluto sotto le mani. e anche se pensi che te la sei meritata, consideri di aver pagato un prezzo molto alto. e di non aver fatto sconti neanche agli altri. onestamente non credo ci sia una lezione più difficile da imparare e mettere in pratica. ma spero di ricordare con altrettanta vividezza il vigore che si prova a mettersi in cima alla lista.
Grazie vicky
Decisamente interessante, grazie. L'ho girato alle figlie e ad amici.
Grazie Giuseppe non pensavo fosse così interessante :-) se può essere utile a qualcuno... ben venga
Che poi, agli altri, quasi mai importa così tanto essere delusi. Tu stai lì col senso di colpa e loro nemmeno ti calcolano.
Grazie Alessio.
Hai migliorato il mio venerdì
Molti te lo fanno pesare, per altri hai ragione tu, sono solo pensieri che abbiamo in testa che non si realizzano mai.
Grazie cara Laura, dai passa allora un bel weekend cercando di deludere qualcuno :-D
Come ti capisco...anch'io ho passato una vita a rincorrere le aspettative degli altri e non ne ero neanche troppo consapevole. Adesso sto cercando la mia autenticità e sto imparando che il cambiamento è l'unica costante della vita. Se non sono, o non sono più, quello che gli altri si aspettano...sono pronta ad affrontarne le conseguenze.
Grazie Selene del tuo commento, lo apprezzo molto. Avanti così allora!
Grazie a te. Ho trovato molto interessante l'aneddoto su Bob Dylan che hai raccontato
Penso che il nocciolo della questione non sia deludere gli altri ma rispettare se stessi. Mi spiego: questo è un periodo in cui la risorsa più preziosa che ho è il tempo. Se ho il vago sentore che questo tempo per me così prezioso tu lo sprecherai, allora parte il 'no' in automatico. E non ho paura di deludere, conta più il fatto di essere riuscita a rispettare me stessa e i miei bisogni, dedicando quel tempo a chi mi fa stare bene. Grazie per questa bellissima riflessione!
Ciao Silvia, si il nocciolo è proprio quello. Il problema è che spesso non ne abbiamo il coraggio. Chiamalo senso del dovere, chiamalo zona di comfort o dover apparire sempre "bravi" .. sostenere il no, soprattutto con determinare persone è difficile. La maggior parte delle volte non lo facciamo e alla fine ci si ritorce contro.
Non mi abbandono la mia anima affinché non possa io abbandonare gli altri
In sintesi direi che ci sta :-D