Quante volte mi è servito. Non sapevo fosse codificata in una regola ma posso dire che funziona. Qualche volta gli "altri" non mollano e perdi ugualmente ma almeno ci hai provato 😉
Bellissima newsletter. Non sempre è facile individuare quei 5 secondi ed è anzi molto più facile mollare. Ma mi diverte pensare a quei momenti in cui l'ho fatto inconsciamente. Me ne vengono in mente due, diversi ma simili. Il primo, un trasloco, in cui dovevo da solo raggrupparre anni della mia vita e impacchettarli e sbarazzarmene nel giro di poche ore per sgombrare la casa. Di fronte alla quanti di roba e il poco tempo rimasto a un certo momento stavo per andare nel panico, ma mi sono fermato, ho tirato un sospiro e ho detto "Calma. Vai avanti. Prossimo passo". La seconda ero al lago di Bled in Slovenia. Nonostante non sia fisicamente capace ho affittato una barca a remi e dovevo restituirla nel giro di un'ora prima che il barcaiolo chiudesse. Al ritorno avevo meno tempo che all'andata, ero stanco e pensavo che non ce l'avrei mai fatta in tempo. Di nuovo, momento di pausa e ho detto "un piccolo sforzo, puoi farcela". E sono arrivato in tempo per la restituzione, morto ma felice. 😄
Wow che onore! Non avrei mai immaginato una tua citazione 😍
La regola dei 5 secondi è come l' aspirina o il moment che uno si tiene sempre in tasca per le emergenze, bisogna solo ricordarsene qualche istante prima di mollare.
Tra le tecniche che uso per la gestione della fatica nell'endurance, c'è proprio quella di suddividere lo sforzo, concentrarsi solo sul prossimo chilometro e poi un'altro e poi un'altro ancora...."solo 5 secondi, tieni duro ancora 5 secondi"
Mi ero lasciata questa newsletter nella cartella di quelle da leggere con calma, con la testa pulita e averla sotto gli occhi oggi è come una benedizione.
Quante volte mi è servito. Non sapevo fosse codificata in una regola ma posso dire che funziona. Qualche volta gli "altri" non mollano e perdi ugualmente ma almeno ci hai provato 😉
Vero anche quello, non è detto che gli altri mollino..
Bellissima newsletter. Non sempre è facile individuare quei 5 secondi ed è anzi molto più facile mollare. Ma mi diverte pensare a quei momenti in cui l'ho fatto inconsciamente. Me ne vengono in mente due, diversi ma simili. Il primo, un trasloco, in cui dovevo da solo raggrupparre anni della mia vita e impacchettarli e sbarazzarmene nel giro di poche ore per sgombrare la casa. Di fronte alla quanti di roba e il poco tempo rimasto a un certo momento stavo per andare nel panico, ma mi sono fermato, ho tirato un sospiro e ho detto "Calma. Vai avanti. Prossimo passo". La seconda ero al lago di Bled in Slovenia. Nonostante non sia fisicamente capace ho affittato una barca a remi e dovevo restituirla nel giro di un'ora prima che il barcaiolo chiudesse. Al ritorno avevo meno tempo che all'andata, ero stanco e pensavo che non ce l'avrei mai fatta in tempo. Di nuovo, momento di pausa e ho detto "un piccolo sforzo, puoi farcela". E sono arrivato in tempo per la restituzione, morto ma felice. 😄
Vedi, a volte basta un piccolo sforzo
Oh ma grazie! 🤗
Grazie a te :-D
Wow che onore! Non avrei mai immaginato una tua citazione 😍
La regola dei 5 secondi è come l' aspirina o il moment che uno si tiene sempre in tasca per le emergenze, bisogna solo ricordarsene qualche istante prima di mollare.
Quello che hai scritto mi ha fatto scattare una riflessione che avevo da un po'. Anche se conoscevo molto bene il video di Alex. Grazie 🙏
Bello! In altre parole i "piccoli passi possibili" per citare Chiara Corbella.
Tra le tecniche che uso per la gestione della fatica nell'endurance, c'è proprio quella di suddividere lo sforzo, concentrarsi solo sul prossimo chilometro e poi un'altro e poi un'altro ancora...."solo 5 secondi, tieni duro ancora 5 secondi"
Mi ero lasciata questa newsletter nella cartella di quelle da leggere con calma, con la testa pulita e averla sotto gli occhi oggi è come una benedizione.
Grazie Alessio!
Grazie cara, anche le tue sono molto belle. Sono contento di aver contraccambiato!