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Far parlare i libri fra loro
Leggi più libri contemporaneamente? Ecco perché dovresti iniziare.
Buon sabato,
oggi inizio così, con due righe un po’ più personali su di me. Ho scritto questa newsletter in mezzo al delirio di due bimbi con la febbre a 39 e una moglie con la polmonite. Ti assicuro che è difficilissimo mettere in fila le proprie idee quando dormi poche ore a notte facendo il badante :-) però non potevo deludere i miei 25 lettori (cit.) per cui eccomi qua ( nel frattempo i 25 mi hanno dato incredibilmente fiducia e hanno superato quota 300 ). La scorsa newsletter ha ricevuto alcuni commenti positivi sui social, e diverse persone mi hanno scritto per ringraziarmi. Ho parlato di come rendere il tuo tempo prezioso, imparando a perdere alcune cose. Se te la sei persa puoi leggerla qui.
Oggi si parla di libri e di come farli parlare fra loro, non pensavo ma è una cosa che fanno in molti.
Siamo pronti? Vamos
Ho scoperto di avere lo stesso metodo di lavoro di Austin Kleon (Se non lo conosci, devi assolutamente colmare questo gap)
Siccome mi capita di leggere più libri alla volta è molto più facile che in maniera serenedipitosa possa trovare delle analogie tra i temi che vengono trattati.
One of my favorite ways to generate new writing is to have 3 or 4 books going at the same time and let them talk to each other.
Austin sostiene che far dialogare i libri fra di loro permette di fare un collage tra i vari input che ricevi. E' come incrociare i flussi! (Qualcuno ricorda i ghostbusters?)
Io faccio lo stesso, inizio più libri contemporaneamente, li alterno e vado avanti in parallelo. Mi annoio meno, assimilo meglio i concetti e mi è più facile creare collegamenti tra di essi. Forse è una cosa solo mia ma nessuno ti obbliga a iniziare un libro solo quando ne hai finito un altro.
Ovviamente questo non vale solo per i libri, ma anche per altri fonti. Ad esempio puoi vedere "piccole analogie" anche leggendo un articolo, ascoltando un podcast e guardando un documentario. Ho notato che se il nostro cervello è sottoposto ad un input recente e poi ad un altro molto simile (non troppo lontano nel tempo) fa emergere delle strane connessioni.
E questa contaminazione accade anche con generi, formati e temi completamente differenti! Il tuo cervello, in modo naturale, farà emergere strane e originali connessioni tra essi.
Ti faccio un esempio, mentre stavo leggendo un articolo tratto da Flow di Mihaly Csikszentmihalyi mi colpisce questa frase.
It is when we act freely, for the sake of the action itself rather than other motives that we learn to become more than what we were
Csikszentmihalyi sostiene che per crescere è necessario fare solo per la gioia di fare e non per un obiettivo da conseguire.
Nello stesso momento mi stavo leggendo "La società della perfomance" di Gancitano/Colamedici
Tutto può essere visto come una performance, ogni cosa può meritare di essere usata per accrescere la propria reputazione e la propria visibilità,
L’importante è che il tuo immaginario sia costantemente colonizzato da performance monetizzabili, anche e soprattutto nel tuo tempo libero. Meglio se scegli di usare il tuo tempo libero per produrre contenuti extra, che chiamerai progetti, identificandoti con essi.
Gancitano e Co. mettono in guardia il lettore sul pericolo di agire solo per un risultato finale, ogni cosa che facciamo è diventata una performance! Una prestazione, come una partita di calcio infinita. Siamo troppo, troppo orientati a lucidare continuamente la nostra reputazione e abbiamo perso il gusto di fare le cose solo per il gusto di farle.
Facciamo fatica a non preoccuparci dei numeri, delle prestazioni e di cosa dirà la gente. Fare le cose solo per sé stessi, perché ho gioia nel farlo. (Che è quello che sto facendo scrivendo quest'articolo :-)
Capisci come o shakerato ed elaborato i due input? (Ti ricordo che i tuoi output dipendono dai tuoi input)
Ora torniamo al argomento di quest'articolo.. far parlare i libri fra loro. Capisci la potenza di questa cosa?
Il fatto poi che io usi un second brain per appuntare un po' tutto quello che trovo nei libri, rende la cosa ancora più frequente e divertente, perché riesco a collegare concetti che ho letto tempo addietro e completamente dimenticato. Mi trovo spesso a sfogliare le mie note in maniera casuale e incontrare un concetto molto simile o perlomeno "affiancabile" a qualcosa che ho appena letto in un libro. Ti assicuro che sono momenti di grande entusiasmo!
Per cui questo conferma ancora di più un concetto in cui credo fermamente, che l'atto creativo è alla fine di tutto un immenso collage. Tanti pezzettini che rimescolati insieme, sovrapposti e collegati creano qualcosa di completamente nuovo.
Devo confessarti che molte delle cose che faccio nascondo da questo mix di fonti: i miei speech sul palco, gli articoli di questa newsletter, i contenuti che scrivo per le mie community (tipo questa).
Un collage creativo alimentato all'infinito dal far parlare i libri/podcast/articoli fra loro.
5 link che vorrei suggerirti questa settimana
Mentre scrivevo la news di oggi ho fatto un piccolo sondaggio su Linkedin sulla lettura di più libri contemporaneamente, ecco il risultato. Alcuni commenti rivelano che non sono da solo a farlo.
Interessantissima riflessione su Community tra romanticismo e risultati di Gianluca Diegoli (meglio noto come Minimarketing). Di rado leggo cose in italiano così precise e puntuali. Poi il tentativo di confronto con le KPI del marketing mi sembra proprio azzeccato.
Gianluca nel articolo qui sopra tocca un tema a me caro, la gratuità nelle community. Tempo fa avevo messo insieme alcune tecniche per convincere le persone a condividere quello che sanno. 7 modi per creare una reale cultura di condivisione.
Sempre in tema di bricolage, tempo fa ho scritto un articolo su come pensare out of the box tramite il metodo analogico di Keplero. L’analogia è un metodo potente per creare nuove idee, semplificare temi complessi e coinvolgere persone di ambiti diversi.
Se in questo articolo parlo di come leggere più cose contemporaneamente, James Clear sostiene un po' il contrario in temi di abitudini. La riflessione contro-intuitiva è che la propria vita si cambia un abitudine alla volta. Ci si focalizza su una, si rende un abitudine (es. scrivere tutti i giorni) e poi si passa ad altro. Come sempre James è super convincente.
Far parlare i libri fra loro
Prima di tutto: complimenti a chi riesce a pronunciare il cognome di quell'autore che hai citato. 😄
Leggo più libri contemporaneamente? Ni. Dipende di quali libri parliamo. Se parliamo di saggi, libri educativi o culturali, certo che sì. Per me equivale a leggere diversi articoli sul web.
Ma se parliamo di romanzi assolutamente no. Devo immergermi nel mondo creato dall'autore, affezionarmi ai suoi personaggi, attendere con ansia il momento della prossima lettura per vivere le loro vicende. Se leggessi più romanzi assieme interromperei la magia, e sarebbe un mero esercizio di lettura.
La stessa regola la applico alle serie televisive che hanno una trama continuativa: non ne inizio una nuova se non termino la precedente. Non la applico invece alle serie animate o alle sitcom che hanno puntate autoconclusive (anche se le serie moderne hanno anche una sottotrama di fondo, ma conta relativamente perché non devi tenere il filo di una serie complessa di eventi).
Anche il discorso della società della performance credo sia da affrontare con una varietà di sfumature. Bello fare le cose per divertirsi, ma anche nel divertimento è sempre insito un meccanismo interno che ci spinge a migliorare, anche se si tratta di un hobby. Se poi il nostro hobby ha a che fare con la comunicazione, non possiamo fare finta che non ci importi di quante siano le persone a cui arriva il nostro messaggio. Ecco perché, per quanto questa newsletter possa essere per te un divertimento, so per certo che non ti farebbe piacere se la lanciassi nell'etere sapendo che nessuno la legge. Invece sei contento di avere 300 lettori, e sarai ancora più contento che domani saranno 500. Monetizzazione o meno, il misuramento della performance c'è tutto, e lo facciamo tutti in qualsiasi circostanza della nostra vita. E credo non ci sia niente di male.
È dall'alba dei tempi che viviamo nella società della performance. D'altronde l'umanità si evolve proprio grazie a questo, no? 🙂
Carissimo Alessio, ho appena scoperto di non essere solo nell'applicare questa tecnica.
Ne ho parlato la prima volta ad aprile di 2 anni fa proprio sul mio blog.
https://davidegiansoldati.it/articoli/digital/la-regola-dei-3-libri/
Ti lascio il link per contaminarci con queste riflessioni comuni.
Grazie per aver strutturato meglio di me il ragionamento intorno al leggere più contenuti insieme.