Scrivi per lasciare il segno, non per prendere like
Lascia stare i cuoricini, il valore di ciò che crei non si misura con i numeri
Ehilà,
questa settimana mi sento ispirato, due newsletter in un solo colpo. Figo eh? Non ci prendere gusto, perché la prossima potrebbe arrivare tra un mese :-)
Evito allora il mio solito blablabla su quello che faccio, che tanto non interessa a nessuno e vado subito al sodo.
Oggi si parla di scrittura e impatto sulle persone che ti leggono.
Pronti? Vamos.
Devo essere sincero quando scrivo un articolo e vedo che non lo legge nessuno, un pochino il mio ego ne soffre. La stessa cosa succede quando controllo le statistiche della mia newsletter e sono diverse da quello che mi aspettavo.
Quando faccio un post sui social o avvio una nuova discussione in community e nessuno commenta, mi chiedo: ma perché sto perdendo il mio tempo così? Non è meglio lasciare perdere?
Con il tempo ho capito che stavo sbagliando approccio. Per fortuna, ogni tanto, leggo qualche parola di conforto che mi spinge ad andare avanti.
Oggi, il contenuto utile non è quello che riceve più interazioni, ma quello che stabilisce un filo diretto con la mente di chi lo osserva. A questo serve il contenuto: occupare spazio nel cervello di chi legge, il resto sono KPI per vanagloriosi
(Riccardo Scandellari)
Fregatene dei like. Occupa spazio, crea un filo diretto e posizionati nella mente delle persone.
Questo è un concetto fondamentale che devi tenere sempre a mente.
Valuta quello che scrivi per l'impatto che avrà nel lungo periodo sugli altri. Perché, vuoi o non vuoi, come una goccia, stai scolpendo un piccolo solco nella mente dei tuoi lettori.
Il problema del creare "spazio" è che è un fenomeno che accade sotto traccia. Non te ne accorgi, non si vede da nessuna parte, prende forma in un posto nascosto e silenzioso che è la mente delle persone che ti leggono. E siccome siamo troppo abituati a ricevere feedback immediati, i famosi "cuoricini", dopo poco tempo ci stanchiamo, e sentiamo che tutto quello che stiamo facendo è inutile.
Ogni volta che scrivo sto condividendo un pezzettino della mia vita e di ciò che mi colpisce quotidianamente, per cui le domande che mi faccio sono altre: quale cambiamento sto portando nella vita di chi mi legge? Stanno imparando qualcosa di nuovo?
C'è qualcosa di me? Cioè, sto comunicando i miei valori, le mie passioni e il mio stile?
Se la risposta è sì, allora va bene così, perché queste sono le uniche cose importanti: lascia stare i cuoricini e la gara a chi ce l’ha più lungo.
L'altro giorno ho letto alcuni commenti alle mie newsletter che ho scritto recentemente:
Quando leggo queste cose il mio cuore si allarga nel petto, non solo perché mi confermano che sono sulla strada giusta, ma perché mi rendo conto di avere una grande possibilità in mano: avere un impatto sulla vita delle persone che mi leggono.
Come dice sempre Skande:
Nessuno si ricorda a chi ha messo mi piace, ma qualcuno si ricorderà di te come una persona creativa, capace di ispirare le persone e di fornire consigli utili.
La cosa fondamentale è vederlo sempre come un dono che stai facendo agli altri.
Non fare le cose perché ti fruttino soldi: non te ne frutteranno mai abbastanza. E non fare le cose perché ti fruttino fama: non te ne frutteranno mai abbastanza.
Fai doni alle persone, e lavora duro per crearli, nella speranza che loro li notino e li apprezzino
(John Green)
Poi c'è un'altra cosa, forse la più importante.
Non dimenticare di scrivere per il tuo lettore più assiduo: te stesso.
Perché come stai creando spazio nella mente degli altri, allo stesso tempo quello che scrivi ti migliora e ti fa crescere. Quindi non sottovalutare l'impatto che quello che stai creando ha sulle tue emozioni e sulla tua personalità.
È da un bel pezzo che mi sono reso conto della scarsissima correlazione tra ciò che amo creare e condividere, e il numero di like o cuoricini che ottengo.
Spesso pubblico qualcosa che ho adorato fare e che mi è costato un mucchio di tempo, e sento solo il frinire di grilli. Poi pubblico una cosa che secondo me è po' stupidotta e che ho fatto senza nessuno sforzo, ed ecco che diventa virale. Se basassi la mia attività su questo genere di conteggi, mi sa che il mio cuore non reggerebbe a lungo.
Fregatene dei numeri e concentrati di più sugli aspetti della tua arte che non si possono misurare. Per esempio, il suo effetto sulla tua anima.
(Austin Kleon)
Scrivi per essere utile agli altri, scrivi per te stesso e ignora i numeri.
Non tutto ciò che ci si può contare conta e non tutto ciò che conta si può contare
(William Bruce Cameron)
Tutto il resto lascialo agli algoritmi.
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Un cuoricino non basta. ❤️❤️❤️❤️ bellissimo articolo
Come è vero quello che dici! Ho iniziato a scrivere per caso, su Facebook, dopo la morte di mia moglie. Dare forma alle emozioni che vivevo, ricordare un momento vissuto assieme come per riviverlo e, fissandolo sulla pagina, renderlo visibilmente eterno. Chi mi leggeva - spesso senza mettere cuoricino e like - mi diceva che quello che scrivevo lo portava a riflettere sulla sua vita. Da quel momento la scrittura è diventata irrinunciabile. Non per un “pubbblico”; per il modo in cui mi ha consentito e consente tuttora di dare forma alle mie emozioni.