> Bravo Alessio, finalmente qualcuno che parla delle frustrazioni e non del successo. Alla fine è sempre la stessa storia: o le cose le fai per te oppure se le fai per avere la conferma degli altri non funzionano.
E' vero, in pochi parlano delle frustrazioni. Perché le angosce e i fallimenti non fanno figo e non sono belle da raccontare.
Grazie a te. Sfortunatamente siamo abituati male dai social. Se non c'è una reazione pensiamo che lo sforzo sia vano. Mentre lo sforzo è sempre utile, in primis per te stessa.
Darwin c'ha messo 21 anni per elaborare le sue teorie e 3 per scrivere il suo libro. E noi non sappiamo aspettare 3 mesi? :-)
L'hai scritto tra le righe, ma una delle cose più interessanti dello scrivere una newsletter è anche il senso di piccola community che pian piano emerge. Condivisione, riflessione, confronto.
Tutte cose che fanno molto bene, specie in un luogo molto meno tossico di altri sulla rete.
Vero, ma il problema è che questo lo vedi solo dopo. Molto spesso chi scrive e non lo legge nessuno, non sente questa community per cui non ci può fare affidamento. Io infatti dico, anche solo una persona ti commenta significa che stai smuovendo qualcosa. Fattela bastare :-)
Quello che faccio con il mio Blog da anni. Mi.sono fatta deviare a volte dalla voglia di successo, ma negli anni ho scoperto quanto la massa silenziosa che mi segue in realtà non è silenziosa e, magari non parla a me direttamente, ma condivide con le altre persone, faccia a faccia, fuori dalla rete, ciò che i miei scritti hanno ispirato in loro... grazie per questo bellissimo testo, grazie per avermi riportato in carreggiata🙃
Grazie Adriana del tuo commento. Sono contento di aver contribuito a questo "tornare in carreggiata". La massa silenziosa, prima o poi viene fuori. Es. personale, non ricevo così tanti commenti sotto una news.. è una cosa del ultimo periodo. Probabilmente ho toccato alcune tematiche importanti ma sotto le persone "silenziose" c'erano già.
Ho appena finito di scrivere la mia e ti cito, non ho idea se abbia senso ora l'ho mandata in revisione e per liberare la testa me ne vado a fare due commissioni e prendo la bici. Scrivere è catartico, pedalare è liberatorio!
(Hai toccato LE tematiche di molte persone e non c'è proprio bisogno di non sentirsi solə)
Mi sa che quella frase l’ha scritta Matteo quando ha creato l’account! Io ora lo gestisco il suo substack, lui scrive nel sul blog, io leggo e una volta al mese pubblico per lui. :)
Bellissimo pezzo, mi ritrovo in tantissime cose, soprattutto nella fatica di scrivere che si trasforma in soddisfazione per aver scritto (oh, a quanto pare è un problema comune il fatto che vogliamo scrivere ma non ci piace, mi sento meno sbagliato)
PS: ci vediamo a Pordenone, non vedo l'ora di vedere il tuo intervento. Sono sicuro che in pochi minuti volerò perché a farlo sarà un professionista, mica uno che sale sul palco e improvvisa come il sottoscritto 😄
resisti! Mi scuso con te e con gli altri a cui non commento. Comprendo lo sforzo di cui parli e la soddisfazione di un minimo feedback. A volte vorrei commentare ma ho il timore di sembrare ignorante o inutile quindi cancello il commento invece di postare. C'est la vie!
Una riflessione che esplicita e da chiarezza (grazie scrittura!) a quello che sento internamente, a tratti in modo confuso, a tratti in modo lucido ma inafferrabile
Mi è arrivata solo adesso, consigliata da Substack, la tua newsletter. Grazie per queste parole di ispirazione Alessio. Non ti conosco e me ne è venuta voglia, anche solo per quella parolina "eroi" che ho letto. Grazie!
Buongiorno Alessio! Quello che hai scritto è arrivato esattamente nel momento in cui ne avevo bisogno. Anni che rimando il blog, lettere scritte e mai inviate…credo che tu mi abbia sciolto un nodo di frustrazione e di blocco. Grazie
Ciao Alessio, grazie per queste parole, mi ci ritrovo molto e soprattutto sono di ispirazione. Ho cominciato da qualche mese una mia newsletter, non la legge praticamente nessuno, ma ricordo ancora la soddisfazione di aver terminato il primo articolo, indimenticabile.
Ho appena ricevuto un altro commento
> Bravo Alessio, finalmente qualcuno che parla delle frustrazioni e non del successo. Alla fine è sempre la stessa storia: o le cose le fai per te oppure se le fai per avere la conferma degli altri non funzionano.
E' vero, in pochi parlano delle frustrazioni. Perché le angosce e i fallimenti non fanno figo e non sono belle da raccontare.
"Dopo aver schiacciato pubblica, abbraccia il disagio del silenzio e va avanti". Meraviglioso, grazie per queste parole!
Grazie a te. Sfortunatamente siamo abituati male dai social. Se non c'è una reazione pensiamo che lo sforzo sia vano. Mentre lo sforzo è sempre utile, in primis per te stessa.
Darwin c'ha messo 21 anni per elaborare le sue teorie e 3 per scrivere il suo libro. E noi non sappiamo aspettare 3 mesi? :-)
L'hai scritto tra le righe, ma una delle cose più interessanti dello scrivere una newsletter è anche il senso di piccola community che pian piano emerge. Condivisione, riflessione, confronto.
Tutte cose che fanno molto bene, specie in un luogo molto meno tossico di altri sulla rete.
Avanti così!
Ci vediamo sul palco a Pordenone. ;-)
Vero, ma il problema è che questo lo vedi solo dopo. Molto spesso chi scrive e non lo legge nessuno, non sente questa community per cui non ci può fare affidamento. Io infatti dico, anche solo una persona ti commenta significa che stai smuovendo qualcosa. Fattela bastare :-)
Quello che faccio con il mio Blog da anni. Mi.sono fatta deviare a volte dalla voglia di successo, ma negli anni ho scoperto quanto la massa silenziosa che mi segue in realtà non è silenziosa e, magari non parla a me direttamente, ma condivide con le altre persone, faccia a faccia, fuori dalla rete, ciò che i miei scritti hanno ispirato in loro... grazie per questo bellissimo testo, grazie per avermi riportato in carreggiata🙃
Grazie Adriana del tuo commento. Sono contento di aver contribuito a questo "tornare in carreggiata". La massa silenziosa, prima o poi viene fuori. Es. personale, non ricevo così tanti commenti sotto una news.. è una cosa del ultimo periodo. Probabilmente ho toccato alcune tematiche importanti ma sotto le persone "silenziose" c'erano già.
Ho appena finito di scrivere la mia e ti cito, non ho idea se abbia senso ora l'ho mandata in revisione e per liberare la testa me ne vado a fare due commissioni e prendo la bici. Scrivere è catartico, pedalare è liberatorio!
(Hai toccato LE tematiche di molte persone e non c'è proprio bisogno di non sentirsi solə)
Urca un onore! Grazie
Non sei il solo! Molti scrivono senza essere letti e molto scrivono per se stessi! Continua che qualcuno che legge prima o poi arriva!
Grazie Nicholas, anche tu scrivi?
Mi sa che quella frase l’ha scritta Matteo quando ha creato l’account! Io ora lo gestisco il suo substack, lui scrive nel sul blog, io leggo e una volta al mese pubblico per lui. :)
Bellissimo pezzo, mi ritrovo in tantissime cose, soprattutto nella fatica di scrivere che si trasforma in soddisfazione per aver scritto (oh, a quanto pare è un problema comune il fatto che vogliamo scrivere ma non ci piace, mi sento meno sbagliato)
PS: ci vediamo a Pordenone, non vedo l'ora di vedere il tuo intervento. Sono sicuro che in pochi minuti volerò perché a farlo sarà un professionista, mica uno che sale sul palco e improvvisa come il sottoscritto 😄
Ahaha così fai crescere l'hype :-) proverò a fare il mio meglio
Ho capito che devo continuare a scrivere...
Grazie per la condivisione.
Assolutamente sì, fammi sapere quando scrivi qualcosa
Grazie Alessio per questa newsletter d'ispirazione 😊
Grazie a te Gianni, è stata bella lunga stavolta!
resisti! Mi scuso con te e con gli altri a cui non commento. Comprendo lo sforzo di cui parli e la soddisfazione di un minimo feedback. A volte vorrei commentare ma ho il timore di sembrare ignorante o inutile quindi cancello il commento invece di postare. C'est la vie!
Quanto è bello leggere e rispondere con calma e presenza ai pochi messaggi di chi ti legge davvero? Grazie per averlo detto.
Mi sento di sottoscrivere
ogni - singola - parola. Grazie.
Una riflessione che esplicita e da chiarezza (grazie scrittura!) a quello che sento internamente, a tratti in modo confuso, a tratti in modo lucido ma inafferrabile
Grazie Valentina. Scrivere per me è creare "chiarezza" dentro di me prima di tutto
Mi è arrivata solo adesso, consigliata da Substack, la tua newsletter. Grazie per queste parole di ispirazione Alessio. Non ti conosco e me ne è venuta voglia, anche solo per quella parolina "eroi" che ho letto. Grazie!
Grazie a te Jacopo :-) siamo tutti un po' eroi.
Non mi legge nessuno, ma mi leggo io.
È il mio modo di fissare un pensiero sfuggente.
È il mio modo di sciogliere un pensiero contorto.
Da quando lo faccio, e da poco anche qui su Substack, mi sento più libero di pensare e ho meno timore di perdere pezzi di vita.
Grazie Alessio.
Io scrivo prima di tutto per me. Per non scordarmi le cose e Auto-ispirarmi
Buongiorno Alessio! Quello che hai scritto è arrivato esattamente nel momento in cui ne avevo bisogno. Anni che rimando il blog, lettere scritte e mai inviate…credo che tu mi abbia sciolto un nodo di frustrazione e di blocco. Grazie
Ciao Mari, ne sono stra-contento. Il momento giusto per piantare un albero è 20 anni fa, oppure oggi
Sembra scritto per me! Grazie per le tue riflessioni...
Oh wow. Fammi sapere cosa succede :-)
Ciao Alessio, grazie per queste parole, mi ci ritrovo molto e soprattutto sono di ispirazione. Ho cominciato da qualche mese una mia newsletter, non la legge praticamente nessuno, ma ricordo ancora la soddisfazione di aver terminato il primo articolo, indimenticabile.
Non mollare. Io scrivo solo per la soddisfazione di schiacciare "invia" dopo averlo riletto 30 volte