L'attività più semplice e potente per cementare la community o un team di persone
Ma anche quello che non fa mai nessuno
Ehilà,
oggi cambio un pochino la forma di questa newsletter, al posto di un unico lungo post e 3 link, ho fatto 3 brevi contenuti. Scrivimi nei commenti cosa ne pensi di questa nuova forma.
Ho appena finito di leggere due libri molto interessanti, Organizzazioni senza paura (Creare sicurezza psicologica sul lavoro per imparare, innovare e crescere) di Amy Edmondson e Da Grande (Non è mai troppo tardi per capire chi potresti diventare) di Giulio Xhaet. Come sempre ho preso tonnellate di note, se ti interessa l’argomento scrivilo nei commenti, magari tiro fuori qualche bella riflessione per te.
E adesso partiamo con la news di oggi.
Vamos!
Sai qual'è la cosa più potente da fare per creare un team coeso o una community?
Ringraziare.
Max Pete scrive:
Se noti che un membro è veramente disponibile ad aiutare in community, inviagli un messaggio con un sincero "grazie". Fagli sapere "sempre" quanto tu apprezzi il suo gesto e come questo impatti sulle altre persone
Ne sono consapevole, per quanto ringraziare sia una cosa semplicissima NON lo facciamo mai abbastanza.
Ringraziare qualcuno, inviargli un messaggio in privato è un gesto facile no?
Ma perché non ci prova mai nessuno?
Pensaci, quand'è l'ultima volta che l'hai fatto? Hai preso da una parte un collega, un amico o una persona della tua community e l'hai ringraziato?
Proprio perché ci sembra ovvio, lo diamo "per scontato" mentre invece non lo è.
I team e le community si cementano giorno dopo giorno con cose semplici come questa.
Altre alternative al messaggio in privato? Eccone tre:
lodalo/a in pubblico, spiegando perché ha aiutato con il suo gesto a migliorare la community
inventa un badge riconosciuto dal gruppo, ad esempio"Primo soccorso" (se è stato il primo a rispondere) oppure "Benefattore" e assegna tale badge in pubblico
inviagli una sorpresa, virtuale o reale. Un regalo? Un ticket gratuito? Uno sconto? Qualcosa che sia segno di apprezzamento da parte tua. Può essere anche una cosa "piccolissima"
Ringraziare costa poco, e non ha effetti collaterali. Nessuno protrò mai dirti che "ringrazi troppo".
Perché non imporselo come abitudine quotidiana?
Creare significa scalpellare il marmo
Alla Pixar hanno una regola:
Butta giù tutto su carta e poi inizia a metterla a posto. Se rimane nella tua testa, anche se l'idea è perfetta, non riuscirai a condividerla con nessuno.
E' una delle 22 regole dello storytelling ed è simile molto quello che ripeto spesso, quando hai uno spunto, un'idea, anche se brutta, butta giù tutto subito su carta.
Creare qualcosa di nuovo (un post, una news o una nuova iniziativa) è come fare una statua e scalpellare il marmo.
L'idea iniziale è un blocco informe, non è molto chiaro a cosa servirà né quale sarà il risultato finale. Come tutte le idee confusionarie, è un ammasso di cose prese quà e là.
Ci saranno cose informi che non c'entrano nulla, è tutto ridondante e poco collegato, bene quello è il tuo punto di partenza: è la tua bozza iniziale.
Butta giù tutte queste le tue idee, anche quelle che ti sembrano “ovvie". E' sorprendente come spesso una sentenza scritta di getto in un notebook ti porti ad una seconda frase e poi ad un'altra. Un intero racconto può essere sviluppato a partire da poche note
— Patricia Highsmith
Scrivi, scrivi, raccogli i tuoi pensieri non badare alla forma.
Più idee metti sulla pagina più marmo avrai per modellare la statua una volta che inizierai a modificare
— David Perrell
Più materiale hai, più grande è il blocco di marmo da cui partire.
Arrivato a a questo punto inizia a scalpellare, togli, elimina, modifica.
Una volta iniziato diventerai come Michelangelo e la statua di Davide.
La leggenda vuole che gli fu chiesto "Nel nome di Dio, com'è possibile che sia riuscito a tirare fuori un capolavoro da una lastra di marmo grezza?"
E Michelangelo rispose: "Tutto quello che ho fatto è togliere via tutto quello che non assomiglia al David"— David Perrell
Anche tu hai una lastra di marmo in mano, che è l'insieme delle tue idee, i tuoi appunti ed elucubrazioni.
Il tuo lavoro è solo togliere tutto quello che non è come David.
Il tuo lavoro a questo punto è scalpellare, rimuovere, creare il vuoto.
Far venir fuori tua la creazione, rimodellarle, aggiustare e ripulire.
E allora? Quale sarà il tuo David?
Il fine ultimo del mio lavoro
Il compito principale di un community manager è creare contesti che facilitino le relazioni. Quindi quello che tento di organizzare tutti giorni sono iniziative che aiutino le persone a conoscersi, aiutarsi a vicenda e costruire una stima reciproca.
Una videocall, un evento, uno scambio di mail, una discussione nel forum, tutti sono “contesti” utili allo scopo.
Ogni volta che qualcuno della mia community mi racconta che grazie a queste “confronti” sono nate amicizie, nuove collaborazioni, nuovi progetti hanno preso vita beh posso dire che godo come un riccio. Poi se scrive post pubblici come questo qui sotto, ancora di più.
Questo mi ricorda sempre che il fine ultimo del mio lavoro è creare relazioni e fare in modo che queste aiutino a produrre qualcosa di buono e utile.
Meno a volte è meglio? Ecco una conferma
Mi scrive Marica di WeRoad in merito a questa newsletter, su come in community fare meno a volte è meglio.
Questo argomento capita a fagiolo con un esperimento che abbiamo fatto nel nostro gruppo Facebook: ridurre e postare non per forza ogni giorno qualcosa, ma solo quando ci sono cose interessanti da dire, anche non postando nulla qualche giorno dai profili admin del gruppo.
Risultato?
Da una media di 4k di views per post a settimana abbiamo raggiunto picchi di 10k di views per post a settimana in un mese!
L'argomento di questa newsletter è davvero un consiglio prezioso, bisogna avere il coraggio di metterlo in pratica e la pazienza di aspettare i risultati!
Sono molto contento di leggere esperienze come questa.
Fammi sapere se è tornato utile qualche mio consiglio e se hai già testato qualcosa. Mi faresti molto contento.
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