Perché la tua community non può vivere soltanto online
E cosa fare per dare un boost alle relazioni
Ehilà,
oggi condividerò una riflessione sul tema eventi dal vivo e ti parlerò nello specifico di una esperienza che ho fatto al lavoro. Non parlo mai direttamente della mia azienda ma questo giro secondo me ne vale la pena. Inoltre più sotto troverai una piccola novità nella newsletter, non solo link ma una breve riflessione su quello che leggo e mi appunto in giro.
Pronti? Vamos
In questi mesi sono spesso in viaggio per partecipare al nostro roadshow chiamato Together is Better, un evento community itinerante per incontrare i nostri partner sparsi un po’ in tutta Italia.
Sono 13 tappe, da nord a sud, distribuite su 4 mesi.
Devo ammettere è un bel impegno, sia in termini di costi che ti tempo. Gestire le stupende location, far venire le persone ed essere presenti agli eventi non è uno sforzo banale. Però ne vale assolutamente la pena come azienda, e ti spiego perché.
Prima di tutto una piccola premessa, una volta all’anno ci ritroviamo tutti a Riccione per il meeting annuale degli Eroi Digitali (l’ultima volta eravamo quasi 650!). Un evento incredibile, un insieme di emozioni straordinarie e un grandissimo appuntamento in cui possiamo ritrovarci e passare del tempo insieme. (Qui trovi un breve recap video)
Però ci siamo accorti che incontrare e far incontrare i membri della community una volta all’anno non basta. Con il passare del tempo, i ricordi si affievoliscono, i rapporti si raffreddano e la carica non è più la stessa. Abbiamo una community online, molto attiva dove continuiamo a tenerci in contatto, organizziamo webinar e videoconferenze settimanali. Tutto bello ma non è abbastanza.
Quello che abbiamo imparato è che abbiamo bisogno di altri punti di contatto, dal vivo e distribuiti durante tutto l'anno.
Comunica vicinanza
Un evento che avviene proprio nei luoghi dove vive la community comunica forte un messaggio: "ci siamo, siamo qui! Vi siamo venuti a trovare."
In tanti mi hanno fermato dicendo, “che bello avervi qui, quello che vi contraddistingue è essere umani e disponibili”.
Generalmente il rapporto di un’azienda con un “fornitore” (che sono io) non è fatto così, è freddo e distaccato, sopratutto se il fornitore non è italiano ma ha sede altrove.
Inoltre è un’ottima occasione per i partecipanti della community per interagire in modo “facile” con l’azienda: partecipando ai quiz, facendo domande e dando feedback sulle novità presentate.
Essere lì per scherzare, bere insieme qualcosa, fermarsi a prendere un caffè anche solo questo comunica vicinanza.
Trasmette energia
Un evento del genere ha un ruolo importantissimo, diventa un ricaricatore naturale, è come collegare il cellulare alla presa ogni tanto. La distanza scarica le persone minando i rapporti, anche quelli più consolidati.
Spesso pensiamo che l'energia delle persone rimanga costante, invece non va mai data per scontata, perché si consuma e nel tempo di disperde. Come quella delle batterie lasciate lì inutilizzate per troppo tempo.
Rivedersi di persona far ripartire più carichi, conferma le aspettative di chi conosceva già Nethesis e dà tanta fiducia a chi non la conosceva per nulla o era la prima volta che partecipava ad eventi del genere.
Rinforza fiducia nei prodotti
Nei momenti di maggiore innovazione e quando le cose cambiano molto, ad esempio nei passaggi epocali tra una versione di prodotto all’altra, è importante che un’azienda tenga forte il legame con i propri clienti, soprattutto con quelli più attivi.
Nell'ultimo anno stiamo cambiando completamente la nostra piattaforma tecnologica e mai come adesso abbiamo bisogno del supporto degli Eroi Digitali.
Per questo eventi del genere sono una grossa opportunità per un’azienda, di mostrare la propria vision, in che direzione sta navigando , creando un effetto wow che spinge le persone a volerne sapere di più.
Consolida le relazioni
Oltre tutto, è una fantastica occasione per i membri della community per vedersi finalmente di persona. Dopo tante ore passate a discutere online oppure in video, riescono ad associare dei volti veri agli avatar. E questo per una community online è assolutamente essenziale! Da un boost alle relazioni veramente impressionante.
In sintesi, se vuoi costruire una community intorno alla tua azienda non dimenticarti che l’online non basta, far incontrare le persone una volta all’anno non basta!
Crea eventi itineranti, anche solo piccoli meetup ma che permettano ai membri di rivedersi di persona.
La tua community non può vivere solamente online e dopo questi anni di pandemia, questa cosa è più vera che mai.
Alla fine di ogni email troverai un pulsante “Questa news è oro”. Se pensi che sia effettivamente così e hai trovato una qualche ispirazione in quello che hai letto, cliccaci sopra. Altrimenti ignorala. Traccerò i click e lo userò per scrivere email migliori.
Le nuove idee sono come un puzzle da comporre
Vorrei avere un'idea originale. Ma perché non arriva? Perché non riesco a creare qualcosa di incredibile? Di mio? Di nuovo?
Perché non funziona così.
Steven Johnson nel suo fantastico libro "Where good ideas come from" dice una cosa fantastica:
Good ideas are not conjured out of thin air; they are built out of a collection of existing parts, the composition of which expands (and, occasionally, contracts) over time.
Bellissimo, le idee non vengono dal nulla! Ma si costruiscono come collezione di parti esistenti, una composizione che si espande nel tempo.
Twyla Tharp dice:
Senza le piccole idee non ci sono le grandi idee
Non puoi aspettare che un'idea arrivi come un fulmine ma devi iniziare a raccogliere piccole idee quà e là
Le idee sono tutte intorno a te, devi imparare a grattarle via.
Steve Jobs lo ha detto chiaramente che
Creativity is just connecting things.
Le nuove idee, nascono dalla connettere i punti,
E Mark Twain non è da meno:
There is no such thing as a new idea. It is impossible. We simply take a lot of old ideas and put them into a sort of mental kaleidoscope. We give them a turn, and they make new and curious combinations.
Mettere vecchie idee in un caleindoscopio per creare nuove combinazioni.
Quindi? Quindi non cercare l'idea originale ma inizia a collezionarle.
Creane tante, piccole insignificanti, prese qua e là. Copiale, annotale, aggiungi il tuo punto di vista.
Poi rimescola tutto.
Mettile in un caleindoscopio e inizia a comporle, connetterle, attaccarle. Vedere se una si incastrano l'una con l'altra. Un second brain può aiutare.
Scopri se insieme ci stanno, se mostrano un nuovo oggetto, un nuovo punto di vista o niente di tutto questo.
Però per poterle comporle le idee devi averne, non puoi partire da zero. Basta avere un certo numero di pezzi del puzzle, non importa se sembra non c'entrare nulla fra loro, piano piano nella confusione il soggetto ritratto sulla scatola prenderà forma.
3 cose che vorrei suggerirti questa settimana
Vuoi fare in modo che le persone rispondano in community alle tue domande? Essere gentili può essere controproducente, meglio essere autoritari. Davis Spinks ci spiega perchè
Se vuoi costruire il tuo second brain usando carta e penna, non c'è niente di meglio che il metodo usato da Billy Oppenheimer, che l'ha copiato da Ryan Holiday che l'ha copiato da Robert Green. Ho preso una valangata di appunti leggendo quest'articolo. Se ti interessa l'argomento è un must read.
La tua azienda sta creando una nicchia di mercato che non esiste? Sta creando una nuova categoria e vuole imporsi come leader? Molto complicato. La mossa migliore che puoi fare è creare una community. Perché è in grado di scalare, generare entusiamo, e creare prospettiva. Evan Hamilton ha messo insieme alcuni interessanti case-study per sostenere questa tesi
Begli spunti e sì questa newsletter è oro ;-)
Lo dico anche qui