Il vero motivo per cui partecipo agli eventi sono le persone
Qualche consiglio per partecipanti e organizzatori
Ehilà,
ultimamente ho fatto qualche call interessante con alcuni lettori di questa newsletter. Per cui ho deciso di creare dei piccoli spazio settimanali che ho chiamato “caffè virtuali” per fare due chiacchere con voi e conoscerci meglio. Che ne dite?
Se siete interessati, rispondete pure a questa e-mail indicando:
perchè siete da queste parti
di cosa volete parlare
Oggi però parliamo di tutt’altro.
Pronti? Vamos
Ho passato una vita a partecipare agli eventi, prendendo una mole sconsiderata di appunti. Non volevo perdermi un intervento e correvo da una stanza all'altra senza guardare in faccia a nessuno.
Poi ho fatto uno switch.
Ben prima dell'epoca del tutto registrato e tutto in streaming, ho iniziato ad andare agli eventi per conoscere nuove persone o per re-incontrare vecchi amici.
Per me ormai i contenuti del evento devono essere interessanti, ma non bastano.
Ho scoperto nel tempo che quello che veramente mi porto a casa sono la conoscenza di persone eccezionali e il confronto con loro.
Non solo il tempo passato insieme agli speaker o a persone già note del settore, ma anche quello con emeriti sconosciuti, che poi gratta gratta anche loro hanno storie ed esperienze eccezionali da cui puoi imparare tantissimo.
Bastano un caffè preso al bar, due chiacchiere sugli ultimi progetti o sul sogno che hanno nel cassetto.
Per questo credo che gli eventi che avranno successo in futuro sono quelli che "danno tempo" alle persone, creano dei tempi morti per facilitare la conoscenza tra i partecipanti e mettono insieme iniziative per la serendipità degli incontri..
Consigli per chi partecipa agli eventi
andate a rompere le scatole agli speaker, fate domande
non state in un angolo buttatevi, attaccate bottone
cercate le cene, le tavole rotonde e i momenti di confronto
Non valutate un evento solo in base solo agli speech utili ma anche al numero di persone incontrate
Consigli per chi organizza
rilassate i tempi, date modo alle persone di incontrarsi
create spazi per l'interazione, anche un bella degustazione alla fine è utile
organizzare non basta, serve essere facilitatori, fate incontrare le persone, create connessioni
Non puntate solo al numero di partecipanti ma anche al numero di "relazioni create" durante l'evento
Se devo fare centinaia di km e magari anche una notte fuori deve valere la pena, e due slide in più o in meno non fanno differenza, come sempre la vera differenza la fanno le persone.
Ti piace la newsletter? Metti un cuoricino in basso ❤️ mi aiuterai a migliorarla.
Oggi avere potere significa sapere che cosa ignorare
Quante volte mi sono trovato davanti ad uno scaffale del supermercato pieno di biscotti diversi o ad una mole incredibile di film su Netflix e non sapere cosa scegliere.
Se ci penso è assurdo, avere molta scelta dovrebbe essere un bene no?
Ma nostro cervello non funziona così, non è fatto per affrontare quantità troppo ampie di stimoli
Barry Schwartz ce lo ha detto anni fa:
All’aumentare delle possibilità di scelta, aumenta la difficoltà di scegliere. Non c’è alcun dubbio che un po’ di scelta sia meglio che non averne affatto, ma finisce per incrementare drasticamente la paralisi decisionale.
Si chiama il paradosso della scelta: più opzioni abbiamo e più siamo indecisi.
Tanta scelta comporta nessuna scelta e superata una certa soglia, la felicità di chi sta scegliendo non fa che diminuire.
Se ci pensi la stessa cosa avviene quando apriamo i nostri feed social, le app, i podcast, le newsletter. Una infinità di informazioni, strapiene di parole e immagini.
Ci dà l’impressione che scrollando stiamo imparando qualcosa ma non è vero.
Il problema è che:
Conoscere di più non vuol dire sapere di più
Perché il modo in cui arrivano è diventato completamente sbagliato. Sono veramente troppe, generando un sovraccarico informativo che viene definito: infobesità
L’unico modo che ho trovato per limitare questa cosa è mettermi a dieta.
Ho limitato questo bombardamento:
togliendo le app social dal cellulare
evitando di aprire i siti di news frequentemente
leggendo le newsletter in uno specifico momento della giornata
leggendo i feed una volta, massimo due volte al giorno
Come dice Harari
Oggi avere potere significa sapere che cosa ignorare
Per poter “sapere” oltre ad ignorare serve un passo ulteriore.
Occorre raccogliere, soppesare e digerire bene le informazioni.
Io generalmente:
salvo da qualche parte quello che mi colpisce
sintetizzo solo i punti salienti
provo a scrivere una mia riflessione a riguardo
aggiungo la mia esperienza e magari la collego a qualche altro appunto esistente
provo a ri-spiegarlo agli altri
( tutto questo sta alla base del mio secondbrain )
Per cui:
filtra bene i canali di informazione
ignora la maggior parte delle informazioni
annota quello che rimane
sintetizza i punti salienti
riscrivi tutto a parole tue
approfondisci e fai collegamenti con quello che sai già
prova a trasmetterlo agli altri, con un post, un video o uno speech.
Mettiti l’anima in pace, ricevere più informazioni non significa sapere di più.
Anzi può darti una finta soddisfazione e alla fine nuoce gravemente alla salute.
📚 Link interessanti della settimana
Uno tra i motivi che mi spingono a scrivere una newsletter e non solo dei post sui social è che sono convinto che ci sia bisogno di "classici" e non solo di contenuti. E' quello che racconta Lawrence Yeo sul suo blog, con il bellissimo esempio delle opere d'arte. "I don’t admire Van Gogh because he had a new painting to show every Monday. I like Van Gogh because he created Cafe Terrace at Night." Perché ci siamo ridotti a costruire contenuti così effimeri?
Una delle migliori newsletter sul copy e sul advertising è sicuramente quella di Harry. Lo invidio molto, per le idee che ha, per come usa le grafiche e per il modo in cui scrive. Il suo sito poi è una rabbit hole infinita di esempi bellissimi.
Ho appena riscritto l'About section qui su substack dopo aver letto questa news di Lia Haberman. Se hai una newsletter o vuoi iniziare a scriverne una è un must-read. Facile, pratico, pieno di ottimi consigli. Ma non credo sia così facile raggiungere 10k lettori.
Sono sempre curioso di sapere cosa ne pensi di quello che scrivo. Rispondi a questa e-mail o scrivilo nei commenti
Ciao Alessio, vivo molto quello che hai scritto su "raccogliere e digerire bene le informazioni".
In effetti c'è la sensazione di imparare molto (o anche formarsi)... ma probabilmente è solo una "sensazione".
Ci vorrebbe in effetti il tempo di elaborarlo. Ma tempo è sempre lo stesso e le informazioni sempre di più.
Mi dai lo spunto per provare a selezionare di più le mie fonti di informazione.
Mi rimane un po' la FOMO che mi sia perso qualcosa di interessante (essere una persona molto curiosa spesso è un problema).
A me la tua newsletter piace tantissimo e sopravvive sempre alla periodica scrematura di disiscrizioni che faccio qui su Substack 🙂 Mi piacerebbe farci una call per scambiare altre quattro chiacchiere come abbiamo fatto all'HC Unplugged, se sei disponibile.