Come evitare di perdere le buone idee
E creare il sistema per i contenuti della tua community
Ehilà,
è un pò che non ci si sente. Ho fatto un po’ di difficoltà a scrivere ultimamente, l’evento della mia community mi ha completamente assorbito. Per cui mi rimaneva pochissimo tempo libero per scrivere questa newsletter. Ho chiesto anche aiuto ad altre persone per capire come gestire questa situazione, ricevendo un sacco di consigli.
Poi ho parlato ad un’altra conferenza a Roma, e partecipato nel pubblico ad una sulla creatività. Per cui questo mese e stato un po’ pieno :-)
Però ho imparato un sacco di cose e come mio solito ho preso una valanga di appunti, per cui oggi parliamo di questo: come evitare di perdere le buone idee.
Vamos
p.s. sto ripartendo, domani vado a Bolzano per uno speech. Ma giuro che poi smetto.
Io appunto generalmente qualsiasi cosa ed è alla base del mio processo di second brain
Sono pieno di notebook, post-it, fogli e app per prendere appunti
Questo è il segreto di tutti i contenuti che creo: speech, post in community, newsletter, video, post sui social.
Ho scoperto che tante altre persone fanno lo stesso.
Il famoso psicologo Adam Alter ad esempio, tiene un documento dove appuntava qualsiasi cosa che gli sembrasse una buona idea, un prodotto, una citazione, un artefatto - ogni volta scrive una piccola nota.
Le note sono grosso modo organizzate per tema e le esamina in maniera random quando si sente bloccato su qualche lavoro e ha necessità di qualche ispirazione creativa.
Lo scrittore Steven Johnson (autore di uno dei più famosi TED talk) mantiene e rilegge di continuo quello che lui chiama uno "spark file" cioè un documento che contiene tutte le sue idee per articoli, speech, startup.
Un posto dove mette tutto per non perdere i propri pensieri. Se è focalizzato in qualcosa e nel frattempo un nuova idea arriva, per non perderla la scrive lì, così da non essere distratto.
Lo scrittore David Epstein (famoso per il libro "generalisti") dice che ha un "master tought list" dove colleziona, citazioni, statistiche, concetti, domande, pensieri.. qualsiasi cosa.
Lo descrive come una sorta di wiki del proprio cervello dove è solo lui l'editor.
Un altro metodo basato su carta e penna è quello usato da Billy Oppenheimer, che l'ha copiato da Ryan Holiday che l'ha copiato da Robert Green. E' tutto basato su card in cui ognuna identifica uno specifico argomento.
Ho preso una valangata di appunti leggendo questo suo articolo. Se ti interessa l'argomento è un must read.
Alle superiori il famoso sceneggiatore Judd Apatow ( per intenderci quello di "40 anni vergine" e “molto incinta”) iniziò una pratica che portò avanti per tutta la vita.
Faceva periodicamente interviste ai suoi eroi, perlopiù sceneggiatori e scrittori.
Dopo aver parlato con centinaia di artisti leggendari ha sviluppato una teoria molto semplice sulla creatività. L'ha chiamata la Down-Up theory, “get the ideas DOWN then fix them UP.”
Cioè butta giù le tue idee come vengono e aggiustale successivamente.
Datti il permesso di fare schifo, va bene tutto, butta giù qualcosa. Anche se non ha senso, continua a forzarti. Poi in un momento diverso passa alla modalità fix-up, aggiusta tutto, edita e rielabora, condividi. (Per intenderci questa newsletter nasce da 3 note distinte che ho rivisto e messo insieme)
E' veramente molto interessante questo approccio perché ci spinge:
a non essere perfezionisti con le nostre idee
a lavorare più sulla quantità e meno sulla qualità
a collegare, migliorare, elaborare tutto solo successivamente per evitare sul momento di perdere le buone idee
a focalizzarci sulle piccole idee, perché sono alla base delle grandi idee.
Questa cosa del piccolo è fondamentale, Twyla Tharp lo chiama "scratching". Cioè grattare piano piano le piccole idee.
Non puoi aspettare che un'idea arrivi come un fulmine ma devi iniziare a raccogliere piccole idee quà e là.
Le idee sono tutte intorno a te, devi imparare a grattarle via e metterle da parte.
Solo da questi piccoli frammenti possono nascere gli insight più grandi
Twyla è una coreografa e nel suo libro the Creative habit spiega che una composizione musicale non arriva tutta insieme, ma si muove partendo da piccolissimi pezzettini: letture, appunti, il lavoro degli altri, consigli di amici e mentori, osservare la natura, conversare con altri.
Tutto, ma proprio tutto, può essere una buona fonte di ispirazione da grattare via. L'importante essere lì, coglierla e memorizzarla.
Io faccio questa cosa h24. Ogni discussione tra i membri della mia community, post sui social, speech di una conferenza, tutto ma proprio tutto quello che mi colpisce finisce nel mio sistema, su cui si basa interamente il mio lavoro.
Spesso e volentieri una discussione o un contenuto che creo in community, viene ripescato da questo sistema di appunti.
Per cui riassumendo, per evitare di perdere le buone idee:
appunta qualsiasi cosa
metti tutto in un posto unico
scrivi tutto anche se fa schifo, rifinisci dopo
non importa che siano piccole, senza di esse non potrai crearne di grandi
Che metodi utilizzi per raccogliere appunti?
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Uso Notion da anni, per qualsiasi appunto, per lavoro, per ricerca ecc. Leggerti mi ha fatto tornare in mente il documento molto simile allo spark file di Johnson di un altro scrittore - ora mi sfugge chi, forse Morgan Housel - che lo chiama invece "Scrap Bits". E ho ripensato anche che dovrei/potrei trasferire tutto il mio archivio di Medium su Notion, in un mega file, in modo da averlo tutto lì. Quindi grazie!
Alessio, anche io t consiglio di usare Notion pere gestire le note in modo creativo. Devi configurarlo come Zettelkasten. Vedrai che la confusione sparisce.
Mi spiego meglio qui: https://questoserve.substack.com/p/25-il-metodo-zettelkasten-con-notion