L'arte della community

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Come combattere la fast-foodification dei brand con la community

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Come combattere la fast-foodification dei brand con la community

E fare di questo il proprio vantaggio competitivo

Alessio Fattorini
Oct 29, 2022
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Come combattere la fast-foodification dei brand con la community

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Mi ha molto colpito un articolo di Greg Isenberg in cui parlava di fast-foodification dei brand.
Greg sostiene che essenzialmente ormai le aziende sono tutte uguali, comunicano tutte allo stesso modo e non sanno dare quel di "più" che le persone si aspettano.
Usa un altro termine che rende veramente l'idea "sameness", cioè alla fine gira e rigira facciamo tutti le stesse cose.

Ovviamente è chiaro a tutti perché la fast-foodification conviene: semplifica la percezione.
La standardizzazione è utile e paga nel breve periodo.
Pensa a McDonalds, le persone si sentono a casa, conoscono il menù, è tutto facile e intuitivo, non devono far sforzi e sanno dove andare a mangiare per spendere poco.

Foto di valeria boltneva su pexels

Ma un brand costruito in questo modo non offre un esperienza unica e personalizzata che duri nel tempo,e diventa difficile legarsi ad un fast-food.
Non offre sorprese, emozioni, coinvolgimento, quindi sul lungo periodo è un'esperienza uguale a tutte le altre.

Costruire una community ti porta invece completamente su un altro livello, perché significa concentrarsi completamente sulle persone, cercando di sviluppare qualcosa che le faccia sentire perennemente ascoltate.

In che modo? Ad esempio offrendo:

  • Una identità comune che alimenti l'entusiasmo

  • Un linguaggio condiviso dal gruppo e uno stile di comunicazione che sia unico solo per loro

  • Una serie di contenuti originali creati dall'interazione del gruppo, e che tutti non vedono l'ora di condividere

  • Un posto per la community dove riunirsi, di persona oppure online

  • Abitudini e rituali che ricordino a tutti quotidianamente l'argomento della community (e indirettamente anche il brand)

Ma al di là di questo, rammenta a tutti che il brand è sempre lì che continua a battersi per la causa, e rimane in prima linea per aiutare.

Sono sempre più convinto che i creators e le aziende che riusciranno a stabilire questo stretto legame con la propria community, saranno quelli che potranno distinguersi e crescere più velocemente.

Cioè quelli che riusciranno a creare un vero vantaggio competitivo nel proprio mercato, per combattere la fast-foodification e un assordante rumore di fondo.


5 cose che vorrei suggerirti questa settimana

  • Le mie 5 routine quotidiane per costruire una community

  • Cosa potresti cambiare nella tua community per rendere l'esperienza più coinvolgente e memorabile? Ce ne parla David Spinks.

  • Ti sei perso l'ultima news su come essere empatici?

  • Richard è sempre il numero uno, si è messo in testa di provare con i dati come una community possa cambiare le attitudini dei clienti. Come sempre tantissimi consigli concreti.

  • Ami Vora (PM di Whatsapp) ha una bellissima newsletter e questi 10 consigli per parlare in pubblico secondo me valgono la lettura.

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