Ehilà,
ultimamente faccio un sacco di fatica a scrivere pezzi molto lunghi come quello trovate oggi. Ci vuole tanto tempo :-) ma spero che sia apprezzato.
Temo di aver rotto Linkedin con la lista delle persone più interessanti da seguire. 52k impressioni, 146 mi piace e 75 commenti, nono solito a cose del genere :-D
Sono ripartito con gli eventi in giro per l'Italia con la mia community
Ma oggi qui parliamo di tutt’altro
Pronti? Vamos
Vediamo come capire se una community non ha un cuore.
La leadership è in mano ad un gruppo esterno. Ad esempio da un'organizzazione che ha iniziato la community e paga per essa. Ci sono pochi o nessun community leader che vengono dalla community stessa. Il gruppo è fortemente dipendente dal lavoro e dalle risorse che vengono dall'esterno.
Il gruppo nasce da un evento annuale ma non è una reale community, perché tra un meeting e l'altro non succede nulla. Oppure tra un incontro e l'altro si tenta di creare alcune attività con poco successo.
Partecipano sempre persone diverse. Agli incontri generalmente i partecipanti non sono ricorrenti, ma vengono una volta e non tornano più. Pochi di loro partecipano a più call o eventi perché non ne vedono il motivo. Il motivo è che si torna per le persone ma non solo per i contenuti. E se non ci sono le relazioni è difficile creare retention. I nuovi non riescono a connettersi con il gruppo core, perché non c'è un gruppo core che sia al di fuori del gruppo degli organizzatori.
Le connessioni tra le persone sono perlopiù transazionali, cioè basate su un dare e avere senza relazione. Situazione tipica delle community di supporto, in cui la dinamica è più o meno questa: ho bisogno di aiuto, faccio una domanda, ricevo una risposta, me ne vado e non mi faccio vedere più.
Se riscontri questi tratti nella tua community, preoccupati e corri ai ripari
Com'è possibile che questo succeda?
Generalmente questo tipo di gruppi parte in questo modo:
un'azienda ha bisogno di una community ma le persone più attive si conoscono poco fra loro. In verità sono state messe insieme dall'azienda in incontri sporadici o con attività online, ma tra loro non si è creata una relazione vera.
una community parte aggiungendo 200/300 persone tutte in una volta in una piattaforma online. I partecipanti sono attirati dall'argomento e dall'emozione del momento, ma dopo un po' di tempo se non si creano connessioni, l'interesse svanisce e con esso anche l'emozione.
un evento di 500 persone che gli organizzatori vogliono "trasformare in una community" di ovviamente 500 persone. Ma poi si ritrovano con una città fantasma di 500 utenti registrati, dove nessuno partecipa
una community globale, sparsa su varie nazioni, magari composta da migliaia di membri che si conoscono solo digitalmente. Non si sono mai visti in faccia né ad un evento online, men che meno ad un evento dal vivo.
Ecco, se hai creato la tua community in questo modo, probabilmente non ha un cuore.
Oppure ti illudi che ce l'abbia ma è una bugia che stai dicendo a te stesso.
Come costruire una community inside-out?
Come ho detto una community sana necessita di un cuore e i passi per crearla sono generalmente questi:
partiamo con un gruppo piccolo e intimo
connettiamo le persone fra loro finché non si creano in maniera naturale alcune relazioni, e le persone amano stare e discutere fra loro. Deve crearsi un naturale senso di appartenenza
se il gruppo desidera crescere (e senza alcuna forzatura dall'esterno) iniziamo lentamente a inserire persone. Molto piano, passo dopo passo, assicurandoci che i nuovi possano subito connettersi al gruppo iniziale.
Io chiamo questo gruppo una MVC (cioè la Minimum Viable Community) un piccolo gruppo di persone, grande abbastanza per aiutarmi a validare l'idea di community che abbiamo deciso di creare. E' una strategia che mi permette di rischiare meno possibile e allo stesso tempo di creare un gruppo core fortemente connesso.
Creare una community dall'interno significa ad esempio:
prendersi cura degli organizzatori/ambassadors prima di qualsiasi altro. Provi a legarli fra loro dall'inizio e investi tempo nel tenere il gruppo attivo.
basare qualsiasi iniziativa sui bisogni del gruppo core, ed è necessario puntare sul loro coinvolgimento. Senza di loro è difficile che qualsiasi attività possa prendere quota.
fare attenzione ai loro bisogni e obiettivi, il purpose della community viene creato su di essi e non creato artificialmente o imposto dall'esterno.
Quali sono le difficoltà nel costruire una community insideout?
La domanda sorge spontanea no? Se questa strategia è una delle migliori, perché in pochi seguono questa strada?
E' semplice, perché porta con sé tutta una serie di implicazioni.
Dimensione
Creare una community insideout significa partire in piccolo. Le community sane partono con 5, 10, massimo 20 persone e non 200. Questo va contro tutto quello che è il "sentire comune" per cui se si è in pochi non vale nulla. Bisogna partire con il lancio o con il botto! Ma una community non è un nuovo prodotto da lanciare o una campagna di marketing. L'umiltà di partire appunto ce l'hanno in pochi.
Velocità
La community cresce step-by-step, è un processo lento che richiede pazienza. Perché si muove alla velocità della fiducia e la fiducia si costruisce moooolto lentamente. Devi metterlo in conto, come con gli esercizi in palestra inizierai a vedere i risultati non prima di sei mesi. Se non hai tempo di aspettare, non hai tempo per la community.
Continua attenzione per il cuore
L'ho già detto più volte, serve un nocciolo duro di persone su cui la community può contare. Ma questo nocciolo non è stabile, non dare mai per scontato che una volta che hai conquistato le persone, loro rimarranno li per sempre!
E' come in un rapporto di coppia, va coccolato e innaffiato quotidianamente. Non puoi costruirlo e dimenticartene. Devi aver cura del gruppo core ogni giorno, e lavorare per alimentarlo continuamente proteggendo le relazioni al suo interno. Ti consiglio di creare sempre nuove occasioni di confronto e relazione tra i partecipanti, mantenendo una relazione con te viva e personale. Lo so è dura ma non appena ti distrai ti assicuro che il nocciolo si disintegrerà sotto i tuoi occhi.
Densità
Avere dei rapporti di fiducia non è abbastanza per creare un cuore. La densità delle relazioni significa che tutte le persone che fanno parte del core devono conoscere bene tutti gli altri. Se solo alcuni conoscono "pochi altri" non è abbastanza. Questo succede spesso, magari ci sono le 2-3 persone più attive o il community manager che conoscono tutti, ma ci sono tutti gli altri che non conoscono praticamente nessuno.
Tutti i membri del core devono avere connessioni profonde, prendilo come un obiettivo obbligatorio.
Ti faccio un esempio, se organizzi delle videoconferenze online e le persone cambiano sempre, certo è bello perché hai sempre tante persone agli incontri ma non stai creando densità. Perché se stai creando nuove connessioni, ma quelle esistenti rimangono deboli, troppo deboli!
Cerca di assicurarti che il 70/80% del gruppo core ci sia sempre. Oppure crea altre opportunità di incontro ed è meglio se tu non ci sei in mezzo. Ad esempio fai in modo che facciano call 1:1 o a piccoli gruppetti.
Te lo ripeto, senza un'alta densità non puoi assolutamente creare un gruppo core con una identità condivisa.
Piccolo recap conclusivo
Siamo giunti alla fine di questo viaggio, e provo a sintetizzare il tutto in alcune azioni concrete:
Non cercare di convertire un grosso gruppo di estranei in una community
Parti in piccolo
Crea un gruppo core di persone, densamente connesse e con relazioni stabili.
Fai in modo che i nuovi guadino loro come esempi di buon comportamento
Prenditi cura del "cuore"
Non correre, sii paziente
Se segui questi consigli la tua community nel tempo diventerà grande, crescerà forte e sana come un grande albero in una foresta.-
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Non diventare un accumulatore seriale
Siamo degli accumulatori seriali di informazioni, e questo nuoce alla salute.
Apriamo i nostri feed social o le newsletter e facciamo due cose entrambe pericolose:
❌ subiamo i contenuti
❌ copiamo e incolliamo i contenuti in qualche app
Il primo è inutile, il secondo è pericoloso.
Ci piace collezionare, perché è facile. Ci fa sentire bene salvare un nuovo articolo su pocket o affini.
Facciamo la stessa cosa quando evidenziamo gli ebook, ci sembra di fare progressi, ma non serve a nulla.
E’ quella che Nick Milo chiama “the collector’s fallacy”
E’ basata sulla falsa promessa che “se posso catturare un’informazione facilmente e velocemente, allora mi tornerà in mente”. Ma è una trappola.
Te lo ripeto, collezionare una nuova idea NON significa
✔ conoscere una nuova idea
✔ saperla utilizzare
✔ saperne parlare ad altri.
La nostra abitudine a collezionare cose ci fare raccogliere un sacco di parole di altre persone ma non ci permette di pensare, di usare le nostre parole e i nostri pensieri.
Clicca, cattura, salva, ottimo. Hai salvato un articolo o un’informazione, buon per te. Ma questa cosa non si trasforma in conoscenza finché non la usi, finché non la fai tua.
❓ Fai un piccolo test. Potresti parlare di argomento di cui hai appena copia/incollato testo? O hai evidenziato in qualche ebook?
Immaginati a cena con amici, e viene fuori un argomento che hai “collezionato”:
“O aspetta ne ho letto, ah sì.. su internet .. era bellissimo, .. era una cosa tipo.. ma non ricordo.. vabbè te lo racconto la prossima volta..”
Non abbiamo bisogno ogni secondo di nuova conoscenza. Abbiamo bisogno di sviluppare la conoscenza che abbiamo già.
Bastano pochi passi:
Revisiona continuamente le note che hai memorizzato
Butta quello che non serve
Connetti tra loro note nuove con note vecchie
Riscrivile a parole tue, aggiungi commenti, pensieri ed esempi
Riusale per condividere i tuoi pensieri con altri: sui social, in una newsletter o a cena con gli amici.
Così si costruisce un secondbrain. Fallo un giorno si e uno no, per un paio di settimane e poi mi fai sapere.
✖ Collezionare informazioni ti rende un bravo accumulatore seriale.
📌 Connettere idee ti rende un bravo pensatore.
E sono due cose molto diverse.
Come ricordo quello che leggo nei libri
Una volta chiuso il libro non mi ricordo più nulla. Ho cercato di risolvere questa cosa con un processo semplice
Ti chiedo un piccolo favore. Come vedi in questa newsletter ho linkato il mio blog e anche fatto copia/incolla dei miei articoli per intero. Quale modalità preferisci?
📚 Link interessanti della settimana
La rivoluzione gentile: da capo assoluto a leader del gruppo.
Bellissimo pezzo sul cambio di Leadership nella Roma passata da Mou a De Rossi "Chi vuole essere un leader di successo, oggi, nello sport e nella vita, non può limitarsi a dare ordini. Le persone devono essere convinte, motivate e responsabilizzate: risultati che si possono ottenere solo usando leve diverse dalla semplice autorità."Hanno senso ancora i Facebook Groups per la tua community nel 2024?
Jono Bacon ha fatto un'interessantissima analisi dei gruppi Facebook nel 2024. Quali sono le features più interessanti? Per quali tipi di membri potrebbe funzionare? Quando ha senso e quando invece potrebbe essere controproducente creare una community lì sopra. Un'analisi molto lucida e veramente particolareggiata. Se stai prendendo ancora in considerazione FB sono 10 minuti ben spesi. Attiva i sottotitoli per seguirla in italiano.Corso gratuito di Community Strategy
Ho scoperto una cosa fantastica, il grande Community Strategist come Brian Oblinger ha creato una nuova Academy chiamata Community Strategy Academy
Ma la cosa interessante è che ha messo gratuiti 3 pezzi del corso, secondo me imperdibili per chi deve iniziare o ripassare alcune cose. L'inglese è fruibilissimo, li linko qui sotto.
- Fondamenti sulle metriche
- Fondamenti di strategia
- Community Manager Core Skills
Sono sempre curioso di sapere cosa ne pensi di quello che scrivo. Rispondi a questa e-mail o scrivilo nei commenti
Bentornato! Mi ritrovo spesso in molte delle cose che leggo qui (quando non ne imparo delle nuove), ma devo dire che questo numero è una bella bibbia per chi non guarda solo alle best practice per partire da zero, ma deve capire prima come funziona il cuore di una community (anzi, il core, che io lo leggo alla napoletana, non all'inglese 😁).