10 consigli +1 per parlare in pubblico senza annoiare
Qualche consiglio dalla mia umile esperienza come speaker
Lo so, l’ultima settimana ho saltato la mia newsletter. Nessuno sicuramente se ne è accorto.. ma per me è stato un grande smacco personale :-)
Sfortunatamente a casa siamo ancora dietro alle varie malattie (termometri ogni ora, tachipirine come acqua e antibiotici a casse!) e questo sta un po’ minando le mie routine quotidiane di scrittura, strizzando il mio tempo quasi allo zero. Ma le cose come sai non diventano mai facili, siamo noi che impariamo a gestire le cose difficili
Mettendo da parte le mie noiose vicissitudini personali, oggi parliamo di un tema che mi appassiona tantissimo: il public speaking. Ho collezionato alcuni consigli e sono molto curioso di conoscere i tuoi, rispondendo a questa mail o scrivendo nei commenti in fondo.
Pronti? Vamos
Se lavori con le community prima o poi ti troverai a dovere parlare in pubblico. Ad una piccola riunione, alla presentazione di una nuova iniziativa o a un evento con tante persone. Non sono uno speaker esperto ma, Covid a parte, sono salito sul palco un po' di volte sia in Italia che all'Estero, e nel tempo ho imparato una serie di trucchetti che potrebbero esserti utili. Provo a condensarli brevemente in 10 punti + 1 bonus finale.
Inizia a bomba finisci ancora meglio
Aggancia subito il tuo pubblico (in inglese si chiama appunto hook e lo si usa anche negli articoli)
Crea nella mente del tuo pubblico un mistero che deve essere risolto. Puoi subito conquistare la loro attenzione facendogli capire quello che impareranno e come la tua idea migliorerà le loro vite. Sopratutto, metti tutta l'energia creativa nel partire più a bomba possibile
James Patterson
Hai presente i bravi giallisti? Che dopo qualche pagina del loro romanzo non vedi l'ora di capire come va avanti? Ecco devi suscitare sul tuo pubblico la stessa cosa.
Inizia la tua presentazione con un BANG e tieni l'azione in movimento. Non permettere all'audience di annoiarsi
Ted Gioia
Ti ricordi come ha iniziato Steve Jobs nella sua famosa presentazione?
Today Apple is going to reinvent the phone.
Pubblico agganciato. C'era forse qualcuno in sala che non pendeva dalle sue labbra?
Secondo me ci sono tre modi per iniziare bene:
fai una domanda
crea una frase ad effetto
racconta una storia.
Allo stesso modo, non finire in modo noioso. Io anche qui preferisco tre modalità: tiro le conclusioni riassumendo il messaggio del mio speech, chiudo con una bella sentenza ispirazionale, lancio una call to action al pubblico "sarebbe bello se uscendo da qui.."
Se riesci a fare bene l'inizio e la fine sarai già a buon punto.
Non aver paura del tuo pubblico
Non fare come me, ho sempre avuto paura di parlare in pubblico, perché mi ricordava le interrogazioni a scuola davanti alla classe. La professoressa che ti giudicava, che ti metteva alla prova, cercando di capire se avevi studiato e tutti i compagni lì a guardare (e a prenderti in giro!). Ma qui non siamo a scuola.
Quando parli in pubblico la situazione è molto diversa per due ragioni:
è probabile che tu in sala sei quello che ne sa più di tutti. Quindi che cosa temi? Come possono metterti in difficoltà? Se anche sbagliassi, chi si accorgerebbe?
il pubblico vuole che tu abbia successo. Desidera che tu gli racconti qualcosa di bello e di nuovo. Fa il tifo per te, non spera che tu sbagli. E questo non è un dettaglio da poco.
Quindi perché preoccuparsi? Non aver paura, credi in te, sali sul palco e spacca.
Evita il "Ciao, come sto"
Ti scongiuro, cerca di non iniziare uno speech parlando di te, della tua azienda e delle lauree che hai conseguito, è assolutamente controproducente.
Non frega nulla a nessuno, e rischi di apparire antipatico. Se lo eviti l'uditorio capirà comunque che sei un'oratrice autorevole, ma che non hai bisogno di tirartela per dimostrarlo. Quando un oratore se la tira, il pubblico sarà portato a a pensare che, in fondo, non è poi così sicuro di sé. E la prima cosa che proveranno a fare è coglierlo in castagna.
Poniti in maniera umile, al loro stesso livello del tuo pubblico. Questo non vuol dire sminuirsi, anzi, dovrai far emergere le tue conoscenze e le tue esperienze durante lo speech, ma sempre con equilibrio e non sicuramente parlando te all'inizio.
Come dice Flavia Trupia, nel suo famoso discorso "Siate affamati, siate folli" Steve Jobs inizia con una excusatio: "Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina a una laurea, per me". Questo non significa non avere stima di sé stessi, ma mettere in campo una strategia ben precisa.
Non parlare AL pubblico ma PER il pubblico.
Troppo spesso vedo speaker che parlano come se fossero davanti a figure di cartone. Con le persone in sala o senza, non farebbe alcuna differenza. Questo il tuo pubblico lo percepisce.
Non parlare AL pubblico ma per esso. Devi cercare il contatto e provare ad azzerare le distanze. E' un dialogo, non una lectio magistralis. Ti assicuro che il pubblico a suo modo ti risponderà: con espressioni, rumori, applausi o silenzi.
Io sono un introverso. Non sono quello dalla battuta pronta che è in grado di incantare le persone, però ho trovato nel tempo un modo per conquistarmi chi ho davanti. Racconto qualcosa di personale, una storia che mi possa avvicinare a chi ho davanti, qualcosa con cui possano empatizzare. Non voglio stare su un piedistallo e non mi atteggio come il guru di turno.
Prova a fare altrettanto
Racconta di te e cerca di farti sentire vicino, mollati, non aver paura di condividere qualche vicenda poco fortunata e lasciati andare.
Il troppo stroppia
Quando sono in fase progettuale e scrivo la mia presentazione, mi viene da raccontare un sacco di cose, aggiungere dettagli, esempi e informazioni. Elenco tutto quello che so sul tema, rischiando spesso di divagare. Ecco, niente di più sbagliato.
Ho imparato che devi importi dei limiti ed eliminare il superfluo
Una regola semplice semplice è quella che Carmine Gallo racconta nel suo libro: dividi sempre il tuo speech in 3 parti, tre concetti, tre esempi o tre storie.
Il tre è un numero abbastanza consistente ma non troppo grande da ricordare. Serve per auto-limitarti e non essere troppo logorroico.
Esagerare con le informazioni non fa capire alle persone dove vuoi andare a parare, quindi 3 concetti e non di più. Non strafare, cercando di mostrare che ne sai perché rischi di fare confusione in chi ti ascolta.
Il modo migliore per non annoiare è tagliare, tagliare e tagliare.
Parla di argomenti che ti entusiasmano
Troppo spesso sento parlare persone sul palco che non sono per nulla entusiasti. Magari perché parlano di cose fatte da altri, di contenuti che conosco poco o banalmente di temi che non li appassionano (sopratutto se sono speech di vendita!). Ti assicuro che la differenza sente, si percepisce proprio a pelle, e diventi noioso e poco convincente.
Mi è capitato spesso di sentirmi fare questo complimento "Ale non ho capito proprio tutto quello che hai detto, ma ci credi talmente tanto che hai convinto anche me"
Io ho questo privilegio, quando vado sul palco parlo solo di cose che mi entusiasmano fortemente e cerco di trasmettere questa emozione nel miglior modo possibile
Fai sentire la tua energia, lo stupore e le emozioni che stai provando, queste cose arrivano.
Se riesci improvvisa
Uno speech deve essere preparato nel dettaglio, e preparato più volte, su questo non ci piove.
Ma non deve sembrare troppo scritto e preparato, rischia di diventare un po' asettico.
Se puoi cerca di inserire alcuni momento di improvvisazione e spontaneità.
Se ti viene in mente qualcosa al momento raccontalo, uno spunto, una battuta su qualcuno in sala, un esempio personale. Non soltanto in termini di parole, ma anche di movimenti del corpo: avvicinati al pubblico, scendi dal podio, infilati in mezzo alla gente.
Crea dei momenti epici che possono ricordare. Sorprendili.
Roberto Mercadini, bravissimo monologhista e narratore, dice che lui prepara tantissimo i suoi discorsi ma poi non ne fa uno uguale all'altro. Perché ogni volta che fa uno speech cerca di renderlo unico, di creare un'esperienza. Se Roberto pensa che un preciso esempio, storia o dettaglio possa arricchire il discorso lo aggiunge al volo mette, oppure cambia lo stile con cui lo racconta. Sarà più divertente per il pubblico, ma ti assicuro anche per te.
Prova a fare un po' di ironia.
Io non sono bravo a scherzare e non so far ridere. Non è semplice far ridere le persone, ma come dice Giovanni Vernia puoi far sorridere, cioè non è necessario farli piegare in due dalle risate ma basta un sorrisetto tirato, farli divertire un pochino. Come fare?
Parti dalla auto-ironia. Prendi in giro te stesso, scendi dal piedistallo. Accentua i tuoi difetti, soprattutto se sono ben visibili. Sei molto nervoso quando sali sul palco e sudi come un matto? Prenditi in giro, mostra che stai sudando o attira l'attenzione sulle orecchie rosse.
Non esagerare con le informazioni, racconta storie
Le storie rendono "personali" le tue idee
James WhittakerLe storie sono dati con l'anima
Renè Brown
Non so perché le persone siano convinte che si debba comunicare in una presentazione più informazioni possibili. Ti confido un segreto, i dati annoiano, le informazioni ancora di più.
Cerca sempre di veicolare le tue idee tramite un racconto. Pensi sia difficile? Il genere umano l'ha fatto per millenni, la nostra è principalmente una tradizione orale basata su storie. Ai bambini cosa raccontiamo per insegnare a non parlare con gli sconosciuti? La favola di capuccetto rosso. Da sempre l'uomo usa le storie per trasmettere idee, consigli e insegnamenti, e noi pensiamo di fare lo stesso con un powerpoint e un po' di parlantina?
Copia dagli speaker più bravi
Quando guardo uno speaker al TED o qualcuno di bravo cerco di capire perché fa quello che fa e come dice quello che dice. Faccio una sorta di analisi delle parole usate, delle frasi e dei concetti. Oltre al contenuto del suo speech mi soffermo su come ha costruito l'intervento, le storie che ha usato, come ha iniziato, come ha voluto finire.
Mi segno i passaggi che mi colpiscono, i racconti che mi coinvolgono maggiormente, cercando di capire come posso replicarli. Solo in questo modo puoi trovare uno tuo stile, copia dai tuoi mentori e poi fai un bel mashup a modo tuo.
Non serve essere estroversi. Io non lo sono.
Questo è il bonus finale che secondo me va detto.
C'è questa falsa convinzione che per salire su un palco sia necessario essere estroversi, piacioni e con la battuta pronta. Non è vero, io non lo sono. Conosco tantissimo speaker che sul palco sono una bomba ma poi dal punto di vista personale sono persone molto introverse. Ti assicuro che se hai passione e ti piace raccontare, riuscirai a superare tutte le tue paure e ansie. Passeranno tutte in secondo piano, perché avrai l'urgenza di comunicare quello che conosci e imparato. Sembra strano a dirsi ma è proprio così.
La tecnica che ho utilizzato più frequentemente è imparare a convertire l'ansia in eccitazione. Cioè mi chiedo continuamente "ma mi diverto a tenere questo speech che ho creato?" Sì. "C'è qualcosa di reale di cui aver paura?"" No. Bene, allora forse quello che senti non è l'ansia di sbagliare, ma eccitazione nel dare il tuo meglio. E' facile da dire così, ma ti assicuro che funziona. Provalo.
Conclusione
Hai capito qual'è il segreto di un buon speaker? Nessuno. Come in “Kung Fu Panda”, l’ingrediente segreto sei tu.
Prendi uno di questi consigli e applicalo. Non serve saper fare tutto, basta padroneggiare un paio di questi punti . Sali sul palco più volte possibile, senza paura. Il public speaking è un muscolo più lo alleni più ti troverai a tuo agio. Come dice Connor Neill "Only by speaking that you turn into a speaker" e l'ansia nel tempo diventerà tua amica.
Fai un bel respiro, sali sul palco e stupiscili.
5 cose che vorrei suggerirti questa settimana
Avevo scritto un altro articolo molto tempo fa sul parlare in pubblico, con soli tre consigli. Old but still gold.
Lo scrittore e speaker Ted Gioia ha scritto anche lui 10 regole per il public speaking. Consigliatissimo
Ultimamente ho scoperto Flavia Trupia una bravissima coach di retorica, il suo profilo Linkedin è pieno di pillole per migliorare la tua tecnica.
Uno dei miei maestri di storytelling si chiama James Whittaker e il suo video sullo storytelling insegna tantissimo sull'importanza delle storie. Il suo storyteller’s spellbook è divertentissimo
Come iniziare un discorso? Ci sono tre modi. Conor Neill lo spiega in maniera super divertente in questo video da 17Mln di visualizzazioni.
"Non è paura di sbagliare, ma ansia da eccitazione", mi ci ritrovo tantissimo!
Bene! All'inizio quando me lo dicevo non lo credevo possibile. Poi dopo un po' volte che lo fai capisco la sensazione